trionfo di Cristo. trionfo della Fede

dipinto 1545 - 1545

il dipinto, parte del Trionfo della Fede, collocato in posizione centrale rispetto al lato Est del chiostro, raffigura il Trionfo di Cristo che avanza benedicente su un carro, con grandi ruote sospinte da quattro personaggi, di cui due uomini di Chiesa, preceduto da un angelo. In alto a destra un angelo mostra, quale strumento della passione di Cristo, la sua croce. Al di sotto corre una striscia decorativa a mo' di nastro avvolto ad elica

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Todisco Giovanni (notizie Metà Sec. Xvi): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE deposito
  • INDIRIZZO Via Appennino Meridionale Nord, 160, Sant'Arcangelo (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il soggetto iconografico del Trionfo della Fede era trattato senza soluzione di continuità - se si eccettuano i peducci delle volte - tra le lunette II e VI del lato Est e II e VI del lato Sud del primo chiostro del Convento di Santa Maria di Orsoleo, fondato nel 1474 da Eligio Della Marra, come se si trattasse di una processione i cui partecipanti, distinti in due schiere, procedevano in due direzioni opposte e convergenti: i Santi del lato Est, che precedono e seguono il trionfo di Cristo sul carro, da sinistra verso destra, le Sante del lato Sud, che accompagnano Cristo innanzi alla porta monumentale della Gerusalemme Celeste, da destra verso sinistra. Su talune lunette sono raffigurati, nella parte più alta, angeli con gli strumenti della passione di Cristo. A differenza del Trionfo della Morte, ad esso correlato, raffigurato sul lato Nord, il Trionfo della Fede interessava ben due lati del chiostro. I dipinti murali occupavano le lunette e parte delle pareti sottostanti. Al di sotto correva una striscia decorativa continua a mo' di nastro avvolto ad elica. Il tema è sviluppato dal Todisco come una lunga teoria di Santi e Sante tutt'altro che statica: vi è un affollamento di figure ritratte in movimento, in attitudini fortemente dinamiche. Grelle (1981) riconosceva puntuali desunzioni dalle note xilografie di Tiziano su questo stesso tema intagliate, stando a Vasari, nel 1508 o, meglio, nel 1511, come riportato da E. Panofsky (1992) che pubblica cinque stampe. Barbone Pugliese (1988, cat. n. 96, pp. 224-226) richiama, inoltre, l'attenzione anche sul ricco mondo illustrativo che corredava opere agiografiche o di uso liturgico, ad esempio i "calendaria", che pur dovevano circolare in un Convento dotato di una ricca biblioteca come quello di Orsoleo. Il frescante ricorre anche in questo ciclo, come nel Trionfo della Morte e nel ciclo con episodi della vita di san Francesco, ad una tavolozza quasi del tutto monocromatica. La composizione gioca, qui, sul contrasto tra la figura di Cristo che siede fermo sul carro e quelle dei personaggi che sospingono le sue ruote ritratti in movimento, in attitudini fortemente dinamiche. In particolare i personaggi che circondano il carro vestono abbigliamento papale. Dinanzi al carro, probabilmente doveva figurare il tetramorfo ovvero i simboli dei quattro evangelisti, ma al momento non è verificabile
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700167176
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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