Trinità, S. Francesco e S. Domenico. Trinità

dipinto,

Personaggi: Padre Eterno; San Francesco d'Assisi; Sant' Antonio da Padova. Personificazioni: colomba dello Spirito Santo. Attributi: (San Francesco d'Assisi) croce; rosario; (Sant' Antonio da Padova) libro; giglio

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Meridionale
  • LOCALIZZAZIONE Calvello (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco rappresenta la SS. Trinità, S. Francesco d'Assisi e S. Antonio da Padova. Come si evince dalla relazione di restauro, l'immagine si sovrappone ad un'altra pià antica. A Calvello, i francescani giungono nel 1588 (De Bonis, 1982, p. 24), anche se è innegabile che il culto verso questi santi doveva essere forte anche prima di quest'anno. E' probabile, però, che con la venuta dei frati minori si decidesse di dedicare a questi santi, soggetti di un intero ciclo nel chiostro di S. Maria del Piano, sempre a Calvello, almeno un'altare, in quella che doveva essere una delle chiese più importati della città (oltre che tra le più antiche, essendo documentata già dal 1089; Masini, 1996, p. 9). Volevo evidenziare come le figure di S. Francesco e S. Antonio siano rappresentate su due piedistalli, elemento che accentua il carattere devozionale, collocandoli al di fuori della scena, almeno a livello concettuale.Ragioni stilistiche permettono di assegnare l'opera al Seicento, dovendo precisare meglio la datazione. Il confronto tra questo affresco e le opere di G.Todisco, a Calvello (affreschi di S. Maria degli Angeli, 1616) inducono, infatti, a ritenerla dei primi decenni del secolo (si confronti il volto di S. Francesco col S. Donato di S. Maria degli Angeli), pur presentando, gli affreschi della chiesa di S. Nicola, una tavolozza cromatica più calda, un diverso modo di rendere le ombre, qui più nette. Inoltre quest'opera è carica di un'atmosfera malinconica, che manca negli affreschi di Todisco. Come altri pittori del primi del Seicento, egli rielabora un repertorio iconografico, già attestato alla fine del secolo precedente, come dimostra la figura del Padre Eterno che ha punti di contatto, per esempio, col Padre Eterno, parte di un polittico, proveniente dalla chiesa dell'Annunziata di Brienza, opera attribuita a S. Buono e datata tra il 1571-3 (Grelle, 2001, p. 273, fig. 485; la studiosa cita N. Barbone Pugliese:si rimanda al testo di Grelle per la bibliografia e per maggiori dettagli). Questo confronto serve a far compredere come il pittore, attivo a Calvello, sia culturalmente orientato verso Napoli, orientamento confermato dai contatti, se pur generici, ma indicativi, che si possono rilevare con le opere del Pietrafesa (l'atmosfera, il modo di rendere i volti). Si tratta certamente di un pittore che guarda, con i propri limiti, a Napoli, che si mostra di buon livello nella resa delle figure, ma che poi traduce la scena in maniera convenzionale e per nulla articolata, accentuandone il carattere devozionale e riducendo a dettagli lo sfondo e l'ambientazione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700135473
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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