San Matteo e l'angelo, San Nicola di Bari, San Domenico, Madonna con Bambino tra San Domenico e Sant'Antonio da Padova; la Morte; San Francesco di Paola; San GIovanni Battista; Giuseppe con Gesù bambino e la Madonna nella bottega da falegname

dipinto 1710 - 1710

Il registro inferiore si divide, come per la parete di fronte, in una serie di arcate all'interno delle quali sono rappresentati, partendo dalla zona absidale, San Matteo e l'angelo, San Nicola di Bari, San Domenico, la Madonna col Bambino tra San Domenico e San'Antonio da Padova,la Morte, San Francesco di Paola, San Giovanni Battista e infine Giuseppe con Gesù bambino e Maria nella Bottega da falegname. Ogni arcata ha al posto della chiave di volta la testa di un putto incorniciata da elementi decorativi che si ripetono in tutta la composizione. Ogni arcata è dipinta di finto marmo; al posto della chiave di volta ci sono le teste di putti incorniciate da elementi decorativi che si ripetono su tutta la composizione. Nella parte bassa dell'affresco, alla base di ogni singola raffigurazione, ci sono dei cartigli in cui, dov'è posssibile, si possono ancora leggere i nomi dei devoti che hanno commissionato la rappresentazione

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 2.40 m
    Larghezza: 11.85 m
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lucano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Cappella del Cristo Flagellato
  • INDIRIZZO Via San Biagio n. 37, Matera (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La "Congregazione di Cristo Flagellato", fondata nell'anno 1615 da D. Giovanni Securato (Copia dello Statuto della Confraternita), in passato era comunemente riconosciuta anche sotto il titolo di "Congregazione degli Artisti" in quanto composta da maestri artigiani (Volpe, 1978). Nel 1669 la Congregazione diventò titolare di un proprio luogo di culto che sorgeva proprio a fianco dell'Ospedale San Rocco. Nello stesso anno la Chiesa (Cappella) fu ampliata grazie all'interessamento e al contributo dell'Alfiere Giovanni Gattini che donò alla Congregazione una tela raffigurante un "Crocifisso" dipinto dal Solimeo (Gattini, pag. 1967). Nel 1749, a causa dell'eccessivo numero di detenuti nelle carceri della Regia Udienza, si decise di trasferirne la metà nei locali dell'Ospedale. In questo modo la Chiesa fu inglobata e trasformata in posto di guardia del cammino di ronda ed è rimasta tale fino al 1960, anno del trasferimento definitivo delle Carceri. Successivamente dal 1968/69, fino al 1995, la Chiesa è stata utilizzata dalla Croce Rossa Italiana come magazzino e deposito. Dalla sua ultima versione costruttiva, datata nel 1708, la chiesa si presenta a navata unica molto allungata, con la zona absidale in cui doveva essere collocato l'altare maggiore ed il presbiterio (Foti, 1996). Purtoppo non è possibile stabilire quando furono coperti e di conseguenza danneggiati i dipinti murali e i fregi che adornavano la Chiesa. La pesante scialbatura data sulle pareti ha infatti parzialmente distrutto le raffigurazione di Santi, di scene della vita di Cristo e della Madonna realizzate su commissione di devoti locali i cui nomi, in alcuni casi, sono ancora leggibili alla base delle singole raffigurazioni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700133538-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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