presentazione di Gesù al tempio
dipinto,
ca 1150 - ca 1199
Personaggi: San Giuseppe. Personaggi: Madonna. Personaggi: Gesù Bambino. Personaggi: Simeone. Personaggi: profetessa Anna. Oggetti: cartiglio
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Italia Meridionale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Cripta di S. Falcione
- INDIRIZZO Contrada Murgia Timone, Matera (MT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'estremo linearismo, oltre all'adozione del vocabolario greco (soppiantat o da quello latino in Basilicata a partire dal pieno XII sec.) delle figur e credo possa giustificare una datazione entro il XII sec. Il volto della profetessa Anna può essere stilisticamente avvicinato a quello dell'angelo destro della Madonna tra Angeli nella cripta dei SS. Pietro e Paolo (MT), databile appunto entro la prima metà del XII sec. o anche alla Vergine de ll'Annunciazione di S. Nicola all'Annunziata (forse XII), opera putroppo q uasi perduta. Certamente nell'immagine sono presenti resistenze (quelle ch e ne permettono il confronto con le opere sopraccitate) e aggiornamenti (s i osservi il trattamento dei volti che ricorda per il modo di tagliare gli occhi e colorare gl'incarnati i santi, presenti nella cripta di S. Maria di Poggiardo della fine del sec. XII), che inducono ad ascrivere l'opera a d un periodo di passaggio, almeno a livello stilistico; probabile, dunque, è una datazione nella seconda metà del sec. XII. Una datazione tra XI-XII secc.è stata proposta in Le chiese rupestri di Matera, 1966, p. 95, libro da cui apprendiamo dell'esistenza di un'altra scena di Presentazione al T empio, avulsa da un ciclo cristologico, nella cripta materana del Crocifis so a Chiancalata (Le chiese rupestri di Matera, 1966, p. 277). Marcato cit a la Presentazione al Tempio della cripta di S. Falcione, ormai quasi comp letamente perduta, notando come Medea avesse messo in relazione la scena c on l'omonima presente nella cripta di S. Biagio a S. Vito del Normanni del 1196 (Marcato, 1995, p. 526). Confrontando quest'opera con le pitture mur ali della cripta di s. Biagio a S. Vito dei Normanni, ritengo importanti l e affinità che si possono instaurare tra S. Simeone (MT) e il S. Andrea br indisino. Purtroppo il cattivo stato di conservazione dell'opera rende dif ficile una più attenta analisi stilistica.Differentemete da quanto avviene per i cicli cristologici di S. Biagio a S. Vito dei Normanni (1196), di O ppido Lucano (prima metà del Trecento) e per la cappella ipogea di S. Fran cesco ad Irsina (1370-1373), dove la scena fa parte di un ciclo evangelico complesso, in S. Falcione la presenza di questa scena, isolata da altre, e alcuni elementi iconografici, come le colombe in mano a S. Giuseppe e la presenza di Gesù in braccio alla Vergine, secondo la tipologia più arcaic a, elementi che ne esaltano il valore sacrificale, inducono a riflettere s ul fatto che la nicchia, entro cui l'immagine è campita, con relativo plin to, servisse, per esempio, in occasione della festa della Candelora (sull' uso possibile di questo spazio si veda: Le chiese rupestri di Matera, 1966 , p. 73 e Dell'Aquila F.-Messina A., 1998, p.92). La cripta, inoltre, non presentado tombe nelle vicinanze (Le chiese rupestri di Matera, 1966, p. 3 10), non svolgeva funzioni funerarie, essendo invece la cappella di pertin enza del complesso rupestre di S. Falcione
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700133406
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI vicino al viso di S. Giuseppe, dentro un cartiglio - I(OS)EPE - lettere capitali - a pennello - greco
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0