croce d'altare - bottega napoletana (sec. XVIII)

croce d'altare post 1708 - ante 1708

Base a rocailles a girali terminali concentrici con nella specchiatura testina di cherubino su fondo bulinato e targa sovrastante con incisa Madonna con Bambino; fregio di raccordo a baccelli incorniciati; lateralmente vi è uno stemma, a ridotte proporzioni; croce con terminazioni trilobe a volute fitomorfe con testina di cherubino sbalzata; bracci cesellati con motivi floreali misti a girali; all'incrocio dei bracci Dio Padre; Cristo secondo l'iconografia tradizionale; alla sommità vi è un elaborato cartiglio a minute volute contrapposte. Sul basamento è riportata la saggiatura

  • OGGETTO croce d'altare
  • MATERIA E TECNICA ARGENTO
  • MISURE Altezza: 130
  • AMBITO CULTURALE Bottega Napoletana
  • LOCALIZZAZIONE Genzano di Lucania (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La croce d'altare, realizzata nel 1708, come convalida il bollo camerale degli Orafi a Napoli, fu donata nel 1709 dalla famiglia De Marinis alla Chiesa di S. Maria della Platea. La famiglia De Marinis, di origine spagnola, proveniente da Genova, rientrava tra il '600 e il '700 tra le più illustri e potenti famiglie patrizie del Regno di Napoli. Nel 1616 comprò i feudi di Genzano e di Palazzo S. Gervasio da Andrea del Tufo, intanto divenuti Marchese di Gnzano don Giovanbattista, nel 1730, acquistò anche il feudo di Oppido, che già aveva in fitto per ducati 45.000. Dalle fonti storiche reperite l'arredo in esame è citato semplicemente "Una croce d'argento". Del console si hanno notizie dal 1669. Infatti come tutti i più validi maestri argentieri dell'Arte degli Orafi fu eletto console nel 1698, nel 1705 e nel 1709-1710. Il suo punzone è stato rilevato da un piatto eseguito nel 1698 per la Cappella del Tesoro di S. Gennaro e da una Chiesa parrocchiale di Cusano Mutri con il camerale 1705. Per i suoi connotati stilistici, la croce in esame è di chiara appartenenza napoletana. Può essere attribuita al maestro argentiere Biagio Guariniello, che apportò anche il suo bollo consolare. Infatti, la croce d'altare è simile alla croce astile, datata 1702 e conservata nella Chiesa Madre, sia per l'elaborazione molto realistica del Cristo, sia per la minuziosa ed egregia cesellatura a girali e volute della lamina, sia per i terminali con testina di puttino sbalzata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700126663
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE C337 (L.160/88)
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI base, ai lati - A.O D.I 1709 - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1708 - ante 1708

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE