deposizione di Cristo nel sepolcro

dipinto, post 1500 - ante 1599

Il dipinto, posto sull'altare della terza cappella a sinistra della chiesa, raffigura la deposizione di Cristo. il corpo esamine di Gesù viene sostenuto dal Battista, dalla Madonna e dalla Maddalena; alle loro spalle altre donne manifestano il loro dolore. dietro alcune figure maschili. Sullo sfondo alcune schematiche montaglie e un cielo pieno di dense nubi, a destra, sullo sfondo, il Monte Calvario con le croci dei ladroni e un gruppo di soldati. In basso a sinistra una figura a mezzo busto, di tre quarti con le mani giunte e gli occhi rivolti in alto, i capelli corti e baffi, indossa una camicia bianca con ampio colletto arricciato

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Materano
  • LOCALIZZAZIONE Matera (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela pare adattata in un secondo momento alla cornice barocca in quanto tutto lascia pensare che dovesse formare un'unica tela con la lunetta della SS. Trinità attualmente ubicata sulla parete destra della medesima cappella. Il dipinto fu probabilmente commissionato da un devoto appartenente alla confraternita istituita nel 1575, individuabile nella figura a mezzo busto posta in basso a sinistra della tela. Stilisticamente rientra in un piccolo organico gruppo di opere con la Deposizione della Parrocchiale di Miglionico, la Madonna col Bambino in Gloria della Chiesa di Pomarico, i SS. Elena e Costantino nel Palazzo Vescovile di Gravina attribuibili ad un unico autore molto vicino a Domizio Persio, o forse l'opera è stata eseguita proprio dal pittore materano figlio di Altobello che nel 1592 firma una grande pala per il Duomo cittadino e una Madonna con Bambino fra i SS. Ilario e Giovanni per la Chiesa della Palomba. I riferimenti più evidenti, parallelamente alle divulgazioni devozionali dello Iacobetta e di Domizio Persio, sono allo schematico purismo dei tardi lavori dello Stabile, nella scelta dei toni freddi e aciduli, nei fremiti e strizzature delle pieghe, nella linea sottile delle sopracciglia, nell'ammassamento delle nuvole. E' comunque da evidenziare la maggiore carica espressionistica e l'insistenza grafica che fa descrivere minuziosamente i riccioli dei capelli, le venature delle mani, i tendini rilevati, le perlinature delle ferite. Non mancano tuttavia aggancia alla cultura materana precedente di mezzo secolo, fra soluzioni di Simone da Firenze ed echi ferraresi filtrati dalla Puglia ed in particolare alla predella del polittico di S. Pietro Caveoso riscontrabili nei profili legnosi, nelle secche anatomie e in alcune ricerche miniaturistiche. La tela è stata sottoposta ad un intervento di restauro per conto della Soprintendenza per i Beni Artistici e storici della basilicata di Matera seguito dalla Dott.ssa Anna Grelle, mirante ad asportare le vecchie ridipinture, sostituire il telaio e stuccare tutte le lacune provocate dalla caduta del colore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700038801
  • ENTE SCHEDATORE C337 (L.160/88)
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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