sarcofago - a cassa - bottega napoletana (primo quarto sec. XVI)
sarcofago a cassa,
post 1500 - ante 1524
Sarcofago; forma: cassone, sulla fronte:quattro putti stanti, due centrali fiancheggiano lo stemma dei Ferrillo racchiuso entro un festone di fiori e frutti. A sinistra e a destra: putti centrali fanno d'appoggio a due coppie di puttini abbracciati, con simboli vescovili. Sul coperchio a spioventi: stemmi dei Ferrillo e di Maria Balsa alternati a un candeliere
- OGGETTO sarcofago a cassa
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MATERIA E TECNICA
marmo/ scultura
- AMBITO CULTURALE Bottega Napoletana
- LOCALIZZAZIONE Acerenza (PZ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il sarcofago, reso noto al Lenormant che, a causa del colore verdastro assunto dal marmo, lo credette in bronzo,è stato di recente studiato dalla Barbone Pugliese nell'ambito del suo saggio sulla cripta Ferrillo di Acerenza. La studiosa ritiene a ragione che esso possa essere attribuito alla scuola dei Malvito sulla base delle analogie riscontrabili tra il repertorio ornamentale da questi diffuso in numerosi sepolcri, altari e monumenti napoletani e quello presente sul nostro sarcofago. In particolare, ella istituisce rapporti tra il sepolcro Ferrillo di Acerenza e i monumenti funerari Rocco e Pandone rispettivamente nella chiesa di San Lorenzo Maggiore e in quella di San Domenico Maggiore a Napoli. Influenze malvitesche, d'altronde, non sono rare in Basilicata, come dimostrano un frammento di tabernacolo nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Maratea e un tabernacolo citato dalla Barbone Pugliese, nella chiesa di San Biagio sempre a Maratea
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700020063
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
- ENTE SCHEDATORE C337 (L.160/88)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0