Cristo trasporta la croce

dipinto, post 1500 - ante 1524

Il dipinto presenta una cornice dorata e intagliata del XIX secolo. Il telaio è a biette, con due incastri angolari a 45° e due a 90°. Il dipinto è inserito nel telaio attraverso due sbarre metalliche avvitate alla cornice e al telaio. Il dipinto presenta la figura di Cristo a mezzo busto con il volto rivolto verso il lato destro e nell'atto di portare la croce. Dallo sfondo scuro e uniforme si stagliano il drappo rosso con cui è cinta la spalla destra di Cristo e la corona di spine da cui si dipartono gocce di sangue

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
    tela/ pittura a olio
    tavola/ trasporto su tela
  • MISURE Altezza: 64 cm
    Larghezza: 50 cm
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non è ancora accertato se il dipinto provenga dalle collezioni sabaude (Gabrielli 1971), oppure se sia stato acquistato durante la direzione di Roberto D’Azeglio (Inventario Gamba del 1871). Nel catalogo della Galleria Sabauda del 1899 il dipinto viene attribuito a Giampietrino (Baudi di Vesme,1899). In origine era su tavola: venne riportato su tela dal restauratore Buccinelli. L'opera è a tutt’oggi considerata un autografo del Giampietrino, allievo milanese di Leonardo, attivo a partire dall'ultimo decennio del Quattrocento, e per tutto il corso della prima metà del Cinquecento (Marani, 1998); al corpus di opere riferite a questo pittore è stato legato il Cristo caricato della croce in questione, soggetto di cui esistono varie versioni, prodotte nella scuola leonardesca milanese e veneziana, in seguito al modello realizzato da Leonardo rintracciabile oggi nel disegno conservato alle Gallerie dell'Accademia di Venezia, che portò verosimilmente ad un dipinto (perduto) di grande successo del maestro, e a moltissime repliche ad opera della scuola. Varie versioni sono riferite allo stesso Giampietrino, tra cui quella della National Gallery di Londra e quella Accademia di Belle Arti di Vienna, a cui si possono accostare anche temi analoghi, come il Cristo incoronato di spine del Museo di Belle Arti di Nancy, e i due presenti in collezioni private di Londra e di Milano (Marani, 1998); sono riscontrabili affinità stilistiche anche con il Cristo portacroce di Andrea Solario, conservato presso la Galleria Borghese di Roma. “L'alta qualità dell'opera della Galleria Sabauda, pervasa da una percezione atmosferica più sfumata rispetto alle versioni di Londra e di Vienna, e da un'alta componente patetica dettata dallo sguardo intenso e silente del Cristo e sottolineato dalle labbra chiuse, che aumentano il senso di sofferente solitudine dell'espressione, la pongono come uno dei risultati più alti dell'attività del Giampietrino all'inizio del terzo decennio del XVI secolo” (Marani, 1998)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100351274
  • NUMERO D'INVENTARIO 661
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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