L'uccisione di Chirone. centauromachia

dipinto, post 1607 - ante 1611/03/28
Pussè Agostino (e Aiuti)
notizie dal 1611

Dipinto racchiuso in una cornice rettangolare contornata da una fascia a greca che presenta negli angoli piccole borchie auree

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Pussè Agostino (e Aiuti): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Spallucci Camillo
    Corenzio Belisario
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo al Boschetto
  • INDIRIZZO Via dei Passionisti, Caserta (CE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco rappresenta una delle fatiche secondarie di Ercole denominate notoriamente Parerga, la Centauromachia; essa è collegata alla Caccia al cinghiale d'Erimanto, quarta impresa dell'eroe. Durante l'inseguimento dell'animale, Ercole raggiunge il Centauro Folo, che aveva ricevuto da Dioniso, dio del vino, una botte di eccellente nettare. L'eroe l'apre e la fragranza si diffonde intorno attirando gli altri Centauri, respinti però fino alla casa del Centauro Chirone; qui, nel furore della lotta, Ercole, per errore, colpisce con la lancia avvelenata dal sangue dell'Idra di Lerna, proprio quel Chirone, suo maestro e amico. Il drammatico evento è rappresentato nell'atrio di una casa, nel mentre si svolge un banchetto; sulla destra è un desco sobriamente apparecchiato con vivande e suppellettili; quattro donne intorno ad esso conversano amabilmente quasi incuranti di ciò che sta avvenendo. Un diverso atteggiamento hanno invece i due uomini, che abbigliati come soldati romani, vengono sorpresi dall'arrivo dei Centauri; uno di essi è già in piedi, armato, in atto di soccorrere Ercole, di spalle, che con la sua figura imponente occupa il centro della scena. L'eroe è ritratto nel momento in cui si appoggia solidamente col piede sinistro sulla balaustra che fa da divisorio. Scaglia col braccio destro la lancia nel petto di Chirone, a capo degli altri Centauri. La scena è ambientata in un contesto architettonico ben definito, benché poco visibile sullo sfondo in monocromo: un pronao con un basamento a gradinate e in lontananza una serie di edifici tra cui spicca un tempietto circolare, molto probabilmente un richiamo al San Pietro in Montorio del Bramante. La rielaborazione fantasiosa del mito colloca l'artista in un filone pittorico di ambito tardomanierista; la possanza delle figure maschili, dalla forte muscolatura, così come la presenza di architetture classiche sono prova di erudizione, se non di una formazione condotta a contatto diretto con Roma
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500089619A-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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