ruota dei Campi Elisi

modello,

Il modello è formato da sediolini legati a due grosse ruote affiancate, che si muovono verticalmente in senso contrario ma contemporaneamente. La denominazione viene dagli ultraterreni Campi Elisi della religione pagana, l’equivalente del Paradiso. Il meccanismo viene azionato dal basso tramite un sistema di ruote messo in movimento dalla forza delle braccia di quattro uomini che girano intorno ad una grande ruota dentata. Il complesso meccanismo di aziona­mento era sottoposto al piano del terreno, come si vede dall’acquerello, e vi si acce­deva tramite un passaggio laterale

  • OGGETTO modello
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
    METALLO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Campana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo della Reggia di Caserta
  • LOCALIZZAZIONE Reggia di Caserta
  • INDIRIZZO Piazza Carlo di Borbone, Caserta (CE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I modelli lignei delle giostre che Alfonso di Borbone commissionò per il parco annesso alla "Favorita”, residenza prediletta da Maria Carolina d’Asburgo, moglie di Ferdinando IV di Borbone. Essi risalgono tuttavia a Leopoldo di Borbone, figlio ultimogenito di Ferdinando IV e Maria Carolina, principe di Salerno (1790-1851), proposto, nel 1825, per la successione al Trono delle Due Sicilie al posto del fratello Francesco I. Uomo di temperamento originale, collezionista e artista, rinunciò alla successione per dedicarsi ai suoi svaghi e alle sue collezioni. Fu Leopoldo di Borbone a volere la costruzione delle “Giostre” nel parco della villa. Non sappiamo chi progettò i giochi, ma sicuramente l’ispirazione dovette giungere d’Oltralpe, forse ad emulazione dell’imperatore d’Austria Giuseppe II, zio da parte materna. Egli aprì al pubblico di Vienna la grande riserva di caccia Prater, dove nel 1897, per l’Esposi­zione Universale, venne costruita la grande ruota d’acciaio, la Riesenrad. Ma un precedente più immediato è nelle attrazioni parigine del parco di Monceau e di Ri­voli, costruiti nella seconda metà del Settecento. Le giostre della Favorita andarono completamente distrutte con “i famosi giochi ridotti in pezzi” quando la villa divenne proprietà del re d’Italia nel 1860, anche se furono recuperati con l’acquisto da parte del Pashà Ismail nel 1879. Oggi conosciamo l’aspetto delle giostre del “Parco dei divertimenti” inventato dal Principe Leopoldo, grazie ai dieci modellini lignei realizzati dall’Artigiano Reale, Nicola Ardito, ed ora visibili negli Appartamenti del XVIII secolo.L’utilizzo delle giostre è descritto in dieci tavole acquerellate realizzate da Nicola Sangiovanni nel 1830. Le tavole, ora conservate nel Museo di San Martino, hanno tutte in alto una scritta che riporta il nome della giostra
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500052048
  • NUMERO D'INVENTARIO 2491
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Reggia di Caserta
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • ISCRIZIONI su retro - N. 2 RUOTA DEI CAMPI ELISI IN LINEA - corsivo - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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