tavolo, opera isolata di Mugnai Giovanni (sec. XIX)

tavolo, 1804 - post 1842

Posto in posizione centrale nella sala, il tavolo presenta un piano in pietre dure con al centro due grandi ovali di agata circondati da inserti a mosaico raffiguranti fiori, farfalle ed altri insetti, su fondo di pietra di paragone; lungo la circonferenza, medaglioni ovali e tondi di agata ed ametista con orlo esterno a fascia di legno pietrificato. La struttura di sostegno, dal decoro baroccheggiante, si compone di un ricco basamento di legno dorato con ghirlande fogliacee, quattro gambe sinuose fregiate a volute con motivi fogliacei o conchiliformi. Il piano è in pietre dure di Firenze (corniole, lapislazzuli, onice e altre varietà di agata)

  • OGGETTO tavolo
  • MATERIA E TECNICA pietra dura/ intarsio
    legno/ doratura
    legno/ marmorizzazione
    scagliola/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Mugnai Giovanni (notizie Dal 1737/ 1805): disegnatore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Laboratorio Reale Delle Pietre Dure
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo della Reggia di Caserta
  • LOCALIZZAZIONE Reggia di Caserta
  • INDIRIZZO Piazza Carlo di Borbone, Caserta (CE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il manufatto, originariamente concepito come mezzo tondo e poi trasformato in tavolo, fu realizzato su disegno di Giovanni Mugnai, presso il Laboratorio Reale di pietre dure di Napoli, ma fu interrotto nel settembre 1805 a causa della morte dell'artista e per la fuga dei Borbone da Napoli. La reale manifattura borbonica fu istituita, al pari delle altre, con l’intento di riformare gli arretrati sistemi produttivi meridionali e nel contempo accrescere, attraverso una produzione di lusso, il prestigio internazionale del nuovo regno. Il tavolo sarà completato solo dopo il 1842, quando Ferdinando II ordinò di proseguirne il lavoro unendo alla prima tavola una seconda, "raddoppiando"l'idea iniziale del Mugnai. Nel 1738 nasce per volere di Carlo III di Borbone il Real Laboratorio delle Pietre Dure di Napoli. Il direttore, Francesco Ghinghi, fiorentino, portò con sé esperti che pose al servizio della Real Casa di Caserta. Proprio nella Reggia vi era anche un laboratorio, creato per l’esecuzione dell’altare della Cappella Palatina, il cui tabernacolo, uno dei più ricchi che si conoscano, era composto da ametiste, lapislazzuli, corniola, agate, da due enormi topazi usati come porte del ciborio, e da una figura del Redentore di 30 cm di altezza. Il Real Laboratorio decadde durante l’occupazione francese dei primi dell’Ottocento, Francesco I lo fece tornare all’antico splendore nel 1825, ma fu poi abolito nel 1861 subito dopo l’Unità d’Italia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500051345
  • NUMERO D'INVENTARIO 540
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Reggia di Caserta
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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