arme gentilizia (studio per il progetto di una lapide commemorativa)
disegno,
1886 - 1886
Barone Giuseppe (1837/ 1902)
1837/ 1902
Disegno a matita su cartoncino spesso, rappresentante l'arme gentilizia della famiglia Caracciolo-Pasquizi
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
cartoncino/ matita
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ATTRIBUZIONI
Barone Giuseppe (1837/ 1902): disegnatore/ progettista
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione Barone Giuseppe
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Comunale-Museo Civico di Baranello
- INDIRIZZO Via Santa Maria 11, 13, Baranello (CB)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE All'interno del contesto storico e culturale dell'eclettismo storicistico si colloca l'attività progettuale dell'architetto Giuseppe Barone, esercitata per decenni anche nell'imponente istituzione delle "Scuole della Società Centrale Operaia Napoletana" attraverso l'insegnamento del Disegno Applicato alle Arti Industriali. La produzione progettuale di Barone spazia tra le più diverse soluzioni stilistiche e tipologiche legate all'edilizia, per poi confluire e confrontarsi in un notevole sviluppo grafico di oggetti d'arredo. Tra il 1883 ed il 1884 realizza per conto del Duca di Martina, Placido de Sangro, il progetto per il monumento commemorativo dedicato al figlio, Riccardo Maria, Conte de Marsi. Il monumento venne realizzato nella tenuta ducale di San Basilio, nell'agro del comune di Mottola, in provincia di Taranto, in stile neogotico ed interamente in marmo di Carrara. Il Duca di Martina, Placido de Sangro, fu committente ed amico di Giuseppe Barone e con lui condivise la passione per il collezionismo di oggetti antichi; le loro raccolte convergeranno verso la nascita di due importanti istituzioni: il Museo "Duca di Martina" a Napoli (Villa Floridiana) ed il "Museo Civico" di Baranello (CB). Il disegno in questione rappresenta un dettaglio del progetto di una lapide commemorativa che Placido De Sangro commissionò a Giuseppe Barone nel 1886 per la cappella del Palazzo Ducale (Casino del Duca) di San Basilio. Intorno alla metà del 1600 le sorti della tenuta di San Basilio erano strettamente legate alla famiglia Caracciolo, duchi di Martina; tra la fine del '600 e l'inizio del '700 i duchi procedettero all'ampliamento ed alla ristrutturazione della masseria; tra il 1827 ed il 1849, l'ultima esponente del casato ducale, Maria Argentina, procedette ad un nuovo ampliamento della struttura e alla realizzazione di una nuova chiesa, eretta su quella preesistente (una chiesa rupestre scavata nel tufo con pianta a due navate e due absidi, in cui sono visibili i resti di alcuni affreschi). I possedimenti della duchessa Argentina Caracciolo, passarono ai de Sangro, dopo il suo matrimonio con Riccardo, duca de Marsi. Nel 1868 a San Basilio arrivò la ferrovia, oggi dismessa, che permetteva ai duchi di giungere da Napoli direttamente in treno. Nel 1876 venne costruita la Casa Isabella, orgoglio della famiglia ducale; nel 1883-1884 Placido de Sangro fece innalzare il Monumento di Martina (o Monumento del Cacciatore) in memoria del figlio, morto suicida a Parigi nell'aprile del 1881; nel 1886, inoltre, commissionò la lapide in memoria dell'operato della madre, Argentina Caracciolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400072861
- NUMERO D'INVENTARIO SA. GB. 19
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 2005
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI in basso a destra - GBarone - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0