altare, insieme - bottega napoletana (sec. XVIII)

altare,

Altare con corpo centrale molto avanzato, doppio gradino, tabernacolo a tempietto; profilo liscio (estremità rettilinee). Decorazioni a motivi vegetali e floreali molto vivaci

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • LOCALIZZAZIONE Roccamandolfi (IS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iscrizione della lapide collocata in questa cappella attesta la consacrazione dell'altare, ivi collocato, nel 1741. Essa riporta anche la dedicazione a S. Maria di Andria, S. Carlo e S. Francesco. A consacrare l'altare fu il vescovo Antonio Manfredi, che in quegli anni (tra il 1738 e il 1741) consacrò diversi altari della chiesa. Non possiamo dire con assoluta certezza che l'altare in oggetto sia lo stesso di cui si parla nell'iscrizione citata. Secondo il parroco precedente l'attuale infatti, si tratterebbe dell'ex altare maggiore, che, stando ai documenti (cfr. D. CATALANO, "Oggetti d'arte", in "Fonti per la storia di una comunità molisana. Roccamandolfi tra il XII ed il XX secolo. Mostra documentaria", Campobasso 1991, p. 74, n. 317), nel 1896 l'arciprete Pietro De Filippis fece spostare in una cappella laterale e sostituire con l'altare attuale (si veda la scheda relativa). In tal caso l'altare consacrato nel 1741 sarebbe un altro, da identificare, mentre la cronologia dell'altare in oggetto sarebbe da anticipare intorno al 1730, certamente prima del 1731, anno di consacrazione della chiesa. Del resto nei conti della Confraternita del SS.mo Rosario risulta un esito straordinario per l'anno 1730-1731, dovuto alle spese sostenute per l'acquisto di croci da apporre sulla facciata di ogni pilastro e per gli 'accomodi' alla gradinata esterna e all'altare maggiore (E. D'ONOFRIO-A. SANTILLI, "Chiesa e vita religiosa", in "Fonti per la storia ...", 1991, p. 64, n. 268), che all'epoca dunque era già stato costruito e richiedeva soltanto opere di rifinitura.L'altare è opera di livello assai pregevole. Riccamente decorato con un partito decorativo originale nei motivi floreali alquanto complessi, mossi e vivaci, è certamente da riferirsi a bottega napoletana. Stilisticamente lo si può confrontare con l'altare eseguito dal napoletano Andrea Ragozzino per la Cappella del Sacramento in S. Pietro a Putignano (cfr. M. PASCULLI FERRARA, "Arte napoletana in Puglia dal XVI al XVIII secolo", Fasano 1983). E' possibile che la struttura abbia subito qualche riduzione o modifica: il profilo perfettamente rettilineo dà infatti da pensare. Solitamente gli altari napoletani del periodo presentano gradini sporgenti rispetto al basamento e movimentati da terminazioni a volute con angeli (si veda l'altare del Massotti nella stessa chiesa). Si potrebbe allora pensare che di questa struttura facessero parte le due teste di cherubini, ora adattate alla balaustrata, di cui alla scheda 14/00043306. Mi sembra che dal punto di vista stilistico le due teste e l'altare si accordino perfettamente. Ciò potrebbe costituire un indizio a favore dell'ipotesi che l'altare ora nella seconda cappella a destra fosse in origine l'altare maggiore: per le due teste si parla infatti di provenienza dall'antico altare maggiore.Quanto alla cappella, fino al 1702 fu di patronato della famiglia D'Andrea, poi (bolla 18 agosto 1902, "Bollario", Archivio Diocesano di Campobasso, n. 6/34, 1689/1716, cc.1677 r.-1678 r.) della famiglia De Filippis (E. D'ONOFRIO-A. SANTILLI, "Chiesa e vita religiosa", in "Fonti per la storia ...", 1991, pp. 57-58, n. 230)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400043331-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza archeologica e per i beni ambientali architettonici artistici e storici del Molise
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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