motivi decorativi fitomorfi e teste cherubiche
vaso d'altare,
post 1750 - ante 1849
Monogrammista V. G (notizie 1770)
notizie 1770
Vaso d'altare in argento decorato con motivi decorativi fitomorfi e teste cherubiche
- OGGETTO vaso d'altare
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MATERIA E TECNICA
argento/ sbalzo/ cesellatura
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ATTRIBUZIONI
Monogrammista V. G (notizie 1770)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Vacca Giuseppe
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione Giuseppe Ottavio Eliseo
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Mazzarotta
- INDIRIZZO Via Anselmo Chiarizia, 12, Campobasso (CB)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La forma del manufatto fa ipotizzare che si tratti di un vaso per disporre fiori a guarnizione dell'altare (cfr. Montevecchi B., Vasco Rocca S., 1988). La destinazione religiosa, inoltre, è confortata dalla presenza delle teste cherubiche. Il vaso è opera di un argentiere, probabilmente napoletano, che si firma con il monogramma V. G. Potrebbe trattarsi di Giuseppe Vacca, attivo nella città partenopea nella prima metà dell'Ottocento, del quale però non è noto il punzone. L’opera appartiene alla collezione di Giuseppe Ottavio Eliseo, acquisita dall'Amministrazione Provinciale di Campobasso nel 1996 grazie alla passione e alla lungimiranza di Michele Praitano che ne ha evitato la dispersione. L'acquisto ha interessato un complesso di quasi 400 opere che si caratterizzano per la diversità tipologica degli oggetti: dai dipinti alle sculture, dalle ceramiche agli argenti, dai mobili a una numerosa varietà di altri manufatti. Giuseppe Eliseo, funzionario della Banca d'Italia a Campobasso, fu anche pittore e soprattutto appassionato collezionista d'arte. Nella sua ricerca del “bello” ebbe come riferimento l'altra importante raccolta costituita dall'architetto Giuseppe Barone, donata nel 1896 al comune di Baranello e divenuta così museo civico di quel centro molisano. Lo stesso Eliseo aveva percepito l'utilità della destinazione pubblica delle cose belle o comunque collegate alla storia e alla memoria della sua terra. Infatti nel corso della sua vita donò un rilevante nucleo di opere grafiche alla Biblioteca Provinciale “P. Albino”, la cui porzione più nota è certamente costituita dal gruppo di disegni autografi di Paolo Saverio di Zinno, preparatori per molte tra le sculture che l'artista campobassano realizzò nel corso della sua carriera artistica. La raccolta ben riflette la curiosità del suo proprietario, il suo gusto eclettico che lo portarono ad accostare volutamente negli spazi della sua casa dipinti antichi, argenterie, maioliche, tessuti, mobili e sculture e a trasformare il corridoio della sua abitazione al centro di Campobasso in una vera e propria “galleria” d'arte, dedicata alla amata pittura italiana dell'Otto e del primo Novecento
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400021969
- NUMERO D'INVENTARIO 104F
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 1998
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1999
2006
2016
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
scheda di catalogo (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0