Madonna con Bambino

scultura, 1390 - 1410

La Madonna, in posizione rigidamente frontale, è seduta su un trono composto da semplice scanno, privo di dossale, su pedana impostata, a sua volta, su base ottagonale. Porta avanti l'avambraccio destro, accostando nella mano l'indice al pollice, e sostiene sulle ginocchia il Bambino, che benedice con la mano destra e solleva la sinistra, con la quale sosteneva probabilmente il globo. Indossa un manto azzurro trapunto di stelle dorate e una tunica dorata, con scollo squadrato, stretta sotto il seno da una cinta. E' mutila della mano sinistra e sul suo capo è stata praticata una risega per la corona

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura
    Stucco
    CARTAPESTA
  • LOCALIZZAZIONE Vinchiaturo (CB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scultura, così come si presenta attualmente, è il risultato di un intervento di ripulitura (v. Restauri) che, sotto pesanti rifacimenti e ridipinture, ha recuperato "una cromia d'insieme più accettabile sul piano estetico e più prossima all'originale", arrestandosi a una soluzione intermedia tra rimaneggiamenti più recenti, da una parte, e, dall'altra, rifacimenti più antichi e strato pittorico originale, questo pressocchè completamente perduto (cfr. F. R. MAINIERI, Il restauro della Madonna di Vinchiaturo, in AA.VV., Tutela, V Settimana Beni Culturali, Cat. mostra, Matrice 1989, pp. 265-274). La statua è prodotto devozionale di fattura artigianale che si ispira agli stilemi della migliore produzione scultorea molisana, ma conserva "uno spiccato gusto popolareggiante ... nella caratterizzazione dei volti e delle espressioni" e rivela "delle grossolanità di fattura che ne confermano l'esecuzione nei limiti di un artigianato più povero e meno esigente" (F. R. MAINIERI, op. cit., p. 270). Lo schema iconografico ricalca quello della "Madonna in maestà", altrimenti noto come "Madonna-Regina in trono", attestato in Molise fin dal sec. XIV. A questo periodo risalgono, ad esempio, la Madonna della chiesa di S. Marco ad Agnone e le due Madonne delle chiese di S. Maria Assunta e di S. Maria delle Grazie a Campochiaro, queste ultime ascritte alla seconda metà del sec. XIV (cfr. A. TROMBETTA, Arte nel Molise attraverso il Medioevo, Campobasso 1984, p. 318). Ad esse la nostra si avvicina a punto tale da riprenderne anche i particolari della mano destra con l'indice e il pollice avvicinati (tranne nella Madonna di Agnone mutila della mano destra), nonchè la posizione delle braccia del Bambino (mutilo di una mano nella stessa Madonna agnonese). Va specificato che tali particolari della Madonna di S. Maria delle Macchie sono quelli più implicati nei rifacimenti anctichi, che sono stati collocati al sec. XVI, ossia circa un secolo dopo l'esecuzione del nucleo originario della Madonna stessa (cfr. F. R. MAINIERI, op. cit., p. 273). Un ulteriore confronto è possibile fare tra la Madonna in esame e quella di S. Maria delle Grazie a Campochiaro, per la somiglianza dei volti dalle forme larghe e ovali. Tuttavia da questa, come dalle sopra citate sculture, la nostra si distingue per il suo carattere spiccatamente popolare e per la sua fattura più stentata (v., ad esempio, l'andamento più incerto e più semplificato del panneggio sulle gambe). Ciò conferma la sua origine nell'ambito di una produzione artigianale attardata rispetto agli esempi di maggiore rilevanza artistica, e induce a collocarla in tempo successivo rispetto alle Madonne prima citate, forse alla fine del sec. XIV, più probabilmente agli inizi del sec. XV
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400003020
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza archeologica e per i beni ambientali architettonici artistici e storici del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1990
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1390 - 1410

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'