crocifissione con santo monaco

dipinto, 1190 - 1210

La superficie dell'affresco è suddivisa in due rettangoli tra loro confinanti, evidenziati pittoricamente da bordure rosse. Il rettangolo di sinistra, più largo, comprende la scena della Crocefissione; quello di destra la figura di un Santo Monaco. Nel primo è, al centro e frontale, Cristo crocefisso fiancheggiato dalla Vergine, a sinistra, e da Giovanni, a destra, affigurati in piedi. Cristo - del quale è scomparso il braccio destro e la parte superiore del capo, compresi gli occhi - è barbato e con capigliatura fluente, ha il capo reclinato sulla spalla destra, i fianchi coperti da ampio perizoma bianco ombreggiato in nero e ornato anteriormente a strisce verticali rosse e verdi, i piedi sovrapposti e trafitti da un chiodo, le mani inchiodate al centro delle palme dalle quali scendono rivoli di sangue, il costato evidenziato da forti ombreggiature. La Vergine - della quale è scomparsa la parte superiore del capo - è volta verso Cristo e protende la mano destra ...( continua in OSS )

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA muratura/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Meridionale
  • LOCALIZZAZIONE Trivento (CB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco costituisce - insieme a quello raffigurante un Santo diacono e ad alcuni frammenti di dipint ornamentali - (v.scheda relativa al Santo diacono NCTN 2987) - l'unico reperto pittorico della Cripta di S.Casto. Sintetizziamo, di seguito, le opinioni di maggior rilievo su tali reperti. Il Galluppi, per primo, li colloca cronologicamente al XIV secolo (M.GALLUPPI,1940). Tale datazione è confermata, più tardi, dalla Trombetta (A.TROMBETTA, 1971, p.31) la quale, tuttavia, nella seconda edizione del suo testo, sostiene che le pittura della cripta, pur rimandando ai "prototipi bizantini", sono "indicative di una maniera pittorica che...porta a superare le aride regole bizantine - laddove è costretta o abituata ad usarle - trovando valido sostegno nella corrente romanico-gotica"; la studiosa data pertanto gli affreschi alla seconda metà del secolo XIII (A.TROMBETTA, 1984, p.391). Al XII - XIII secolo data invece gli affreschi la Mortari (L.MORTARI, 1984, p.26). Fin qui gli autori sopra citati, senza sottolineare evidenti differenze stilistiche tra l'affresco con la Crocefissione e il Santo Monaco, da una parte, e quello con il Santo diacono, dall'altra, collocano l'uno e l'altro nello stesso ambito cronologico. Più ricche di spunti, specie dal punto di vista storico, "benché poco sistematiche sotto il profilo dell'analisi artistica, sono le valutazioni del Ferrara delle quali riportiamo qui i punti principali. La Crocefissione è da questi datata al IX secolo sulla base di un confron to con l'analoga scena della Cripta di S.Vincenzo al Volturno (824 - 843). La sua realizzazione sarebbe attribuibile ai Benedettini Vulturnensi, che potrebbero essere stati chiamati, nel IX secolo, dalla vicina Badia di S.Maria di Canneto sul Trigno che a quel tempo si trovavano a officiare, "a decorare l'ampliata chiesa vescovile paleocristiana di S.Casto a Trivento poco prima che su di essa, trasformata in cripta, si provvedesse, proprio a causa della predetta annessione, ad elevare la grande cattedrale superiore" (V.FERRARA, 1990, p.711). Da tale conclusione consegue che il Santo Monaco -nel quale il Ferrara riscontra una "elementarità di esecuzione" che lo riconduce alla stessa epoca degli affreschi della cripta di S..Vincenzo al Volturno (Id., 1990, p.715) - dovrebbe essere identificato (come già suggerirono i precedenti studiosi) con S.Benedetto da Norcia, fondatore dei Benedettini, identificazione che tuttavia presuppone, secondo Ferrara una "licenza pittorica" nell'affrescante poiché questi ha rappresentato il Santo con la veste talare bianca, invece che in abiti tutti neri (Id,, 1990, p.715). II confronto con la Crocefissione di S.Vincenzo al Volturno proposto dal Ferrara non ci sembra, tuttavia, convincente: le braccia della nostra figura di Cristo formano un angolo assente invece in quello di S.Vincenzo al Volturno le cui braccia si allineano orizzontalmente sull'asse trasversale; inoltre le nostre due figure di dolenti sono fissate in positure più composte. Quell'animazione che caratterizza i personaggi dei dipinti di S.Vincenzo al Volturno non si riscontra nella nostra Crocefissione né, tanto meno, nel 'Santo Monaco. Pertanto il nostro dipinto - escludendo una datazione tanto anticipata e, al tempo stesso, notando in esso una minore perizia tecnica rispetto all'altro dipinto raffigurante un Santo diacono, in questa cripta, (riconducibile alla seconda metà del secolo XIII: v. scheda relativa NCTN 2987) - sembra collocabile prima di quest'ultimo, cioè tra il XII e il XIII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400002986
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza archeologica e per i beni ambientali architettonici artistici e storici del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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