paesaggio montano. paesaggio

pavimento,

Pavimento costituito da piastrelle usate come fossero tessere di grandi dimensioni in una combinazione di soli tre colori: bianco, nero e terra di Siena bruciata. Queste sono caratterizzate sulla superficie da cinque scanalature. Il disegno della composizione mostra un paesaggio montano con due scalatori, una canefora e una locomotiva a vapore

  • OGGETTO pavimento
  • ATTRIBUZIONI La Rovere Virginio (attribuito): disegnatore
  • LOCALIZZAZIONE Albergo di Campo Imperatore
  • INDIRIZZO loc. Campo Imperatore, L'Aquila (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE All’inizio degli anni Trenta del Novecento L’Aquila viene investita da un fervore di opere pubbliche volte ad imprimere una trasformazione urbanistica alla città come centro amministrativo, sportivo e turistico di montagna. In questo contesto di trasformazione si inquadrano due episodi di decorazione architettonica che rappresentano efficaci espressioni del gusto contemporaneo di buona qualità, nonostante il disinteresse critico. Si tratta degli apparati decorativi in puro stile Art Déco, della Sala Eden, nel centro storico dell’Aquila e quelli dell’ingresso e dell’atrio dell’Albergo di Campo Imperatore, situato nel piazzale di arrivo della stazione della funivia. Entrambi si devono a Virginio La Rovere (1894-1984), artista formatosi nell’ambiente culturale dei decoratori romani di inizio novecento. La Rovere viene coinvolto dall’ingegnere aquilano Mario Bafile (1889-1970) chiamato a sovraintendere i lavori di ristrutturazione dei due edifici. L’ingegnere dopo aver diretto i lavori di costruzione della Funivia di Fonte Cerreto, è incaricato di realizzare - modificandolo sostanzialmente il progetto di Vittorio Bonadè Bottino (1889-1979), l’atrio dell’Albergo di Campo Imperatore. Tra il giugno e il settembre 1934 La Rovere eseguì le decorazioni murali con l’aiuto del giovane Fulvio Muzi. Il criterio che si segue nelle decorazioni dell’intero spazio, già individuato dallo storico dell’arte Antonio Fiore (Mosaici Déco all’Aquila, in Atti del XXVI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo studio e la conservazione del mosaico, 2020), è il principio di “unità delle arti” promosso e supportato dalle principali manifestazioni espositive delle arti decorative del tempo. Queste decorazioni murali sono parte di un complesso decorativo unitario, frutto di una progettazione che coinvolge l’intero spazio comprese le decorazioni musive dei pavimenti i cui schemi decorativi sono stati attribuiti a La Rovere. I temi e i soggetti delle decorazioni murali, individuati da Fiore, sono messi in diretta relazione con le funzionalità dell’edificio e il suo contesto ambientale: la protagonista è la montagna, le composizioni sono incentrate sul ciclo delle stagioni, sulle attività degli alpinisti, e sulle donne che vengono rappresentate come attraenti e moderne ninfe dei monti o come fedeli compagne in attesa di fronte al focolare domestico. La struttura, insieme alla contemporanea Funivia, costituiva il Centro Turistico del Gran Sasso, celebrato come una vera e propria impresa tecnologica d’avanguardia, e largamente pubblicizzato da tutti i mezzi della propaganda del tempo. I due mosaici in questione hanno carattere diverso determinato da esigenze pratiche e dalle condizioni climatiche del contesto: quello all’ingresso risulta più grossolano mentre quello della hall più raffinato e pienamente Déco
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300303313
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L'Aquila e Teramo
  • DATA DI COMPILAZIONE 2021
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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