La fortuna, Danae, il vino nuovo, i saltimbanchi, Leda e il cigno, lo zampognaro, centauro. figure mitologiche
porta a due battenti
1932 - 1933
Rufa Giulio (attribuito)
1903 -1970
La porta comprende dodici formelle di vetro contenute in un telaio metallico. Le formelle mostrano scene della mitologia classica, di genere, figure allegoriche e grafismi decorativi realizzati ad intaglio. La porta è sormontata da una lunetta con rilievi ( scheda 00303308)
- OGGETTO porta a due battenti
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MATERIA E TECNICA
cristallo/ a intaglio
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ATTRIBUZIONI
Rufa Giulio (attribuito): decoratore, disegnatore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso decorativo della Sala Eden
- LOCALIZZAZIONE Eden Gran Caffè
- INDIRIZZO Corso Vittorio Emanuele II, L'Aquila (AQ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE All’inizio degli anni ’30 del secolo scorso L’Aquila viene investita da un fervore di opere pubbliche volte ad imprimere una trasformazione urbanistica alla città come centro amministrativo, sportivo e turistico di montagna. In questo contesto di trasformazione si inquadrano due episodi di decorazione architettonica che rappresentano efficaci espressioni del gusto contemporaneo di buona qualità, nonostante il disinteresse critico. Si tratta degli apparati decorativi in puro stile art decò della Sala Eden, nel centro storico dell’Aquila, e quelli dell’ingresso e dell’atrio dell’Albergo di Campo Imperatore, situato nel piazzale di arrivo della stazione della Funivia. Entrambi si devono a Virginio La Rovere (1894-1984), artista formatosi nell’ambiente culturale dei decoratori romani di inizio novecento. La Rovere viene coinvolto dall’ingegnere aquilano Mario Bafile (1889-1970) chiamato a sovraintendere sia i lavori di ristrutturazione che il programma decorativo della Sala Eden. Situata nel Palazzo del Convitto Nazionale di proprietà dell’amministrazione provinciale, la Sala Eden con il suo bar, e con il grande salone provvisto di palco per piccole rappresentazioni teatrali, cabaret e concerti aspirava a caratterizzarsi come salotto elegante e luogo di incontro. Nella realizzazione della Sala Eden, architettonicamente irrilevante, la decorazione svolge un ruolo di fondamentale importanza: la Sala è infatti il risultato di una ristrutturazione, eseguita tra il 1931 e il 1933, di un locale pubblico già esistente. La Rovere si dedicherà alla decorazione pittorica delle pareti, coadiuvato dal giovane Fulvio Muzi (1915-1984), fornendo anche i cartoni per il pavimento e per alcune vetrate. Altri bozzetti per le decorazioni in metallo e le incisioni sui vetri verranno realizzati da Giulio Rufa (1903-1970) e Francesco Barbieri (1908-1973), amici e collaboratori conosciuti a Roma ai tempi dell’esordio nella Casa d’arte Palazzi. Il tema dell’intero schema decorativo, individuato da De Marchis nella sua monografia dedicata alla Sala Eden, è l’esaltazione dei “piaceri della vita” tra questi: la musica, il canto e la danza, il gioco, il viaggio, il buon cibo e il bere, allegorie del giorno e della notte, dei mesi e delle stagioni. La decorazione pittorica è giunta fino ad oggi quasi integra, salvo alcune parti perdute per manomissioni successive.I disegni per l’intaglio delle formelle di cristallo delle porte sono stati eseguiti la maggior parte da Giulio Rufa, artista esperto in varie tecniche di decorazione, suo il pregiato sipario di stoffa decorata destinato al teatrino e di cui oggi si è persa ogni traccia. I disegni sono stati tradotti in intaglio dall’incisore Aristide Vetta. Altri cristalli intagliati furono destinati a fasce decorative di specchi. L’insieme è giunto a noi gravemente compromesso, circa metà delle formelle intagliate sono scomparse. La ditta Vasari di Roma fotografò le singole formelle dopo la loro realizzazione, ma le stampe fotografiche, conservate nell’archivio storico dell’amministrazione provinciale, sono incomplete. Le porte sono state manomesse, dislocate e mal rimontate, per tanto è stato impossibile ricostruire la collocazione e il filo conduttore che legava i disegni allegorici ispirati ai piaceri della vita e con richiami a D’Annunzio. Ogni porta comprendeva dodici formelle e le coppie orizzontali erano raccordate dai medesimi grafismi decorativi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300303287
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L'Aquila e Teramo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L'Aquila e Teramo
- DATA DI COMPILAZIONE 2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0