fontana - a fusto, opera isolata - ambito abruzzese (seconda metà XIV/ XV)

fontana a fusto,

La fontana poggia su una base circolare con gradino. L'impianto è assai simile alla fontana di piazza S. Marciano (scheda 13 00301845). La vasca in pietra locale ha forma poligonale (sei lati rettilinei si alternano ad altrettanti curvilinei). In una specchiatura è posto un fregio raffigurante un’aquila ad ali spiegate riproducente lo stemma cittadino. All'interno, al centro dei quattro portaconche in pietra, allineati lungo due assi, si erge un semplice pilone cilindrico che sostiene una catino dal quale fuoriescono quattro getti d'acqua. A differenza della fontana di piazza S. Marciano, in questo caso il bacino superiore è privo di decorazioni e sprovvisto del coperchio lapideo sovrastato da una sfera

  • OGGETTO fontana a fusto
  • MATERIA E TECNICA pietra aquilana/ metallo
  • AMBITO CULTURALE Ambito Abruzzese
  • LOCALIZZAZIONE piazza
  • INDIRIZZO piazza S. Pietro a Coppito, L'Aquila (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La fontana si erge nel quarto di S. Pietro di Coppito quasi al centro dell’omonima piazza. La sistemazione urbanistica dell’Aquila medievale contemplava la suddivisione in quarti (quartieri) ognuno con la sua piazza principale, la chiesa capo quarto e la fontana. La piazza in questione apparteneva al locale dei cittadini di Poppletum (Coppito) ed è collocata nel quadrante nord-occidentale della città sull’asse stradale che porta verso gli antichi confini del Regno delle Due Sicilie e verso Roma. La fontana sorge ai piedi della scalinata che conduce alla chiesa capo-quarto di S. Pietro di Coppito. Le fonti documentarie non consentono di ricostruire in maniera esaustiva le vicende legate al manufatto: Emidio Mariani (Misc. Vol. 4, Fontane, ms. sec. XIX) riferisce solamente il trasferimento della fontana dall’angolo della piazza al centro della stessa in occasione del rifacimento del selciato dell’attuale via Roma che conduce verso Porta Barete. Gli Statuta Civitatis Aquile ( ms.1315-1404 c.a.) ci dicono qualcosa in più: dall’obbligo da parte del Camerario della città a “far riparare e mettere in funzione” le fontane cittadine a spese della comunità aquilana inclusa quella del quartiere di S. Pietro “secondo la deliberazione del Consiglio di detta città senza effettuare la votazione” (Statuta, De Fontibus Cap. LXXXX), al divieto di lavare i panni, pelli e viscere di animali nelle fontane site entro le mura della città ma anche in prossimità delle stesse almeno “per sei canne” (la canna napoletana corrisponde a 2,06 metri), inoltre era vietato appoggiarsi alle fontane e fare rissa presso di esse, i contravventori erano tenuti a pagare venti soldi al Camerario (Statuta, Cap. CCLXXVI). A margine di una pagina degli Statuta è visibile un piccolo disegno ad inchiostro di una fontana molto simile nell’aspetto a quello che aveva la nostra agli inizi del ‘900 con vasca poligonale, pilone centrale terminante con catino e coperchio sormontato da una sfera. La fontana di S. Pietro assume la stessa forma anche nella pianta prospettica dell’Aquila incisa da Jean Bleau e pubblicata dal Mortier nel 1680, mentre in quella incisa da J. Lauro (1622) su disegno di S. Antonelli mostra un aspetto, per quanto leggibile, differente sia nella vasca, sia nel corpo centrale forse per una certa approssimazione descrittiva del tessuto urbano della citta da parte dell’autore. L’impianto originario della nostra fontana è quindi decisamente antico e simile a quello delle altre fontane di capo quarto anche se il manufatto è stato spesso rimaneggiato e profondamente trasformato nei secoli. Una radicale ricostruzione negli anni immediatamente seguenti il 1780 è documentata in una fonte d’archivio in cui si legge: “ p. la nuova fontana da farsi nella Piazza a Coppito” (A.S.A., coll. A.C.A., X 24/3). Altro intervento di un certo rilievo fu effettuato tra il 1875 ed il 1877 ( A.S.A, coll. Comune L’Aquila, Cat. X, b 78 fasc.1 ); nella perizia finale, redatta dall’Ing. Alessandro Vastarini Cresi il 5 gennaio 1877, si annoverano diverse spese sostenute per la fontana di S. Pietro ed alcuni materiali utilizzati quali la pozzolana, il cemento, la calce e la sabbia, inoltre si cita il maestro scalpellino Filippo Guaiani per i restauri o integrazioni in pietra concia sulla corona della vasca. Una foto d’epoca, pubblicata dal quotidiano “Il Messaggero” nel giugno 1996, ci mostra la fontana nel suo aspetto riferibile agli anni prossimi alla guerra mondiale con l'impianto assai simile a quello della fontana di piazza S. Marciano, ossia con il catino superiore baccellato, coperchio lapideo decorato e sovrastato da una sfera. Successivamente un altro intervento radicale portò alla rimodulazione del pilone centrale, alla sostituzione o alla totale rilavorazione del catino terminale, già fortemente degradato, ed alla scomparsa del coperchio modanato sormontato da sfera che caratterizzava la fontana. Questo intervento, di cui non si è reperita documentazione ufficiale, potrebbe essere riferito all’arco temporale che va dalla fine della seconda guerra mondiale, ai primi anni sessanta del ‘900. Da allora, in modo occasionale, la fontana è stata oggetto di interventi manutentivi e funzionali inadeguati tant’è che più del 50% della corona della vasca venne ricostituita in cemento così come il suo interno ed una buona parte del catino superiore. Per tanto, nel 1995, la parte terminale del fusto, fortemente degradata e pesantemente compromessa da interventi precedenti, venne sostituita con un’altra analoga per forma e materiale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300303237
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L'Aquila e Teramo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L'Aquila e Teramo
  • STEMMI riquadro esterno della vasca inferiore - civile - Stemma - stemma civico della città di L'Aquila - In una specchiatura della vasca principale è posto un fregio raffigurante un’aquila ad ali spiegate riproducente lo stemma cittadino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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