Il ciabattino. ritratto di uomo

dipinto, 1895 - 1895

L’attenzione per il vero, la cura dei dettagli, gli effetti luminosi sono le caratteristiche essenziali de "Il ciabattino", capolavoro indiscusso di Pasquale Celommi. L’opera, esposta per la prima volta nel 1895 alla LXVI Esposizione di Belle Arti di Roma, ottenne un enorme successo di pubblico e di critica, dovuto proprio alla scelta dell’artista di rappresentare con estremo realismo tale soggetto. In uno spazio senza ambientazione un anziano calzolaio, chino su un tavolo da lavoro colmo di attrezzi, viene raffigurato mentre rattoppa una vecchia scarpa. Chiodi, martello, spago e cipolla unitamente alle sapienti e rugose mani del ciabattino diventano il centro della scena. L’anziano, colpito da una luce radente, emerge in tutta la sua plasticità e tridimensionalità. Si tratta di effetti che vengono accentuati tramite il forte contrasto cromatico creato dallo sfondo scuro, la camicia bianca e l’incarnato del personaggio. La luce, inoltre, coniugata a un ardito taglio prospettico, dirige lo sguardo dello spettatore, il quale viene completamente trascinato all’interno della narrazione iconografica, dove la caratterizzazione fisiognomica del ciabattino e la minuta riproduzione degli attrezzi da lavoro rendono l’opera profondamente comunicativa

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