Ritratto di donna

dipinto, sec. XX inizio

L’opera in questione potrebbe rientrare nella produzione artistica di Pasquale Celommi degli anni delle committenze private e delle gallerie. Nella sua produzione di consumo possiamo individuare tre grandi filoni artistici: le marine, le scene campestri e i ritratti. Questi ultimi erano principalmente richiesti dalle famiglie borghesi dei dintorni, difatti il dipinto in esame potrebbe collegarsi a questo tipo di produzione artistica. Purtroppo non sono giunte fonti accreditate in grado di supportare scientificamente tale ipotesi, ma dall’ indagine iconografica svolta, le eleganti vesti, l’acconciatura e i gioielli indossati connotano una donna sicuramente di nobili origini. Nel ritratto, Pasquale Celommi restringe la gamma cromatica a due essenziali tonalità: il nero e il beige chiaro, non c’è stavolta una particolare ricercatezza del dettaglio, il tutto si gioca sui contrasti di luce e ombra, chiaro e scuro, bianco e nero. Una dialettica cromatica che si polarizza sul volto della donna, posta leggermente di tre quarti, i cui lineamenti scolpiti da un accentuato chiaroscuro lasciano completamente in ombra metà volto

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