monumento commemorativo. figura di soldato in combattimento

monumento ai caduti a tempietto, 1932 - 1932

L’opera è collocata presso la parete destra della cappella dell'Addolorata, davanti alla lapide riportante l'elenco dei caduti durante la Prima guerra mondiale. Un massiccio modiglione fa da sostegno al basamento strutturato in due elementi quadrangolari corredati, sulla fronte, dall’iscrizione dedicatoria e da applicazioni bronzee. Al centro campeggia la figura di un soldato, ritratto in atteggiamento dinamico con un moschetto nella mano sinistra mentre, ai lati, sono collocate due formelle tondeggianti, caratterizzate da pugnali avvolti da fiamme. L’insieme è coronato da un’anfora in vetro blu contenente l'acqua del Piave, affiancata da due colonnine scanalate. L’ampolla, sigillata nella parte superiore, è sostenuta da un collarino in metallo decorato a motivi geometrici che si raccorda alle colonnine laterali. Queste ultime presentano, in basso, due fasci littori in bronzo

  • OGGETTO monumento ai caduti a tempietto
  • MATERIA E TECNICA Bronzo
    marmo giallo di Siena
    vetro di Murano
  • ATTRIBUZIONI Massari Giuseppe (1890/ 1972)
  • LOCALIZZAZIONE San Pietro Apostolo
  • INDIRIZZO Via del Baio, Loreto Aprutino (PE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento è dedicato alla medaglia d’oro abruzzese Tito Acerbo, capitano della Brigata Sassari caduto a Croce di Piave nel 1918. Brillante studente dalla promettente carriera militare, è stato il fratello minore del politico e agronomo Giacomo Acerbo che, durante il Ventennio, promosse molte iniziative per commemorare la memoria del fratello. Opere scultoree, pittoriche, editoriali fino ad una competizione automobilistica, la famosa “Coppa Acerbo”, che ricordavano il giovane Acerbo, prototipo perfetto dell’eroe e protagonista del nascente culto dei caduti promosso dal fascismo. Infatti, il 3 giugno del 1923, neanche un anno dopo la marcia su Roma, Benito Mussolini si recava sulla sua tomba a Croce di Piave, per deporvi una corona di alloro. In particolare, la cittadina di Loreto Aprutino, luogo d’origine della famiglia, si caratterizza per le numerose testimonianze legate al ricordo di Tito Acerbo, promosse soprattutto in seguito alla traslazione della salma, avvenuta nel giugno del 1932. L’opera catalogata nella presente scheda fu realizzata dallo scultore ortonese Giuseppe Massari proprio in quella occasione, come attestano la firma e la data presenti sul lato sinistro del basamento in marmo. La lettera allegata alla scheda, fu scritta dall’avvocato Del Duca al Podestà in riferimento al bozzetto di una “fiala votiva” contenente l’acqua del Piave, disegnata dal Massari, da collocare presso “l’ultima dimora” del Capitano. Nel documento viene menzionato anche l’architetto Vincenzo Pilotti, autore della tomba degli Acerbo, che aveva dato piena approvazione al progetto, eseguito “in conformità delle idee da lui espresse”. Stando alle dichiarazioni della Baronessa Anna Maria Persiani Acerbo, discendente dell’eroe, pare che siano state realizzate due di queste fiale: quella collocata presso la tomba, cui fa riferimento la lettera, e un’altra conservata nella chiesa di San Pietro. Nel testo di Maria Baldeva “Una madre d’Abruzzo”, parlando della tomba di famiglia degli Acerbo, è menzionata una “urna votiva contenente l’acqua del Piave” senza però alcun cenno al Massari. Sono, invece, elencati tutti gli altri artisti attivi nel cantiere: Vincenzo Pilotti, Guido Costanzo, Nicola D’Antino, Armando Cermignani, Antonio D’Acchille e il celebre orafo Renato Brozzi. L'attribuzione dell'opera è stata possibile anche confrontando la firma presente sul manufatto con quella posta su altre opere dell'autore, conservate presso la Pinacoteca Cascella di Ortona. Si ringrazia la dott.ssa Di Nardo per la preziosa collaborazione. Per le fonti si veda: Giacomo Acerbo (a cura di), “Capitano Tito Acerbo, medaglia d’oro: a ricordo della traslazione della gloriosa salma dal Piave in Abruzzo, 15-16 giugno 1932”, A. Duval, Roma, 1932; Maria Baldeva, “Una madre d’Abruzzo. Donna Mariannina Acerbo”, Garzanti, Milano, 1942; Nicola Brunori, "Arte e filosofia della vita nelle opere di Giuseppe Massari", Pescara, Publieco, 1967; Iolanda D'Incecco, Maria Teresa Ranalli, Franca Toraldo (a cura di), “La coppa Acerbo: motori, consenso e modernità”, Catalogo della mostra storico-documentaria, Soprintendenza Archivistica per l'Abruzzo, Pescara, 2008; Scheda di Vincenzo Pilotti nell’archivio degli architetti del SAN (http://www.architetti.san.beniculturali.it/web/archit etti/protagonisti/scheda-protagonista?p_p_id=56_INSTAN CE_V64e&articleId=20252&p_p_lifecycle=1&p_p_state=norm al&groupId=10304&viewMode=normal)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300289575
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Abruzzo con esclusione della citta' dell'Aquila e dei comuni del cratere
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Abruzzo con esclusione della citta' dell'Aquila e dei comuni del cratere
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI fronte/ basamento - AD TITUM ACERBO / ADSERVAT LYMPHAS HAEC FLUMINIS AMPHORA SACRI / QUAE RUBUERE TUO SANGUINE – MILES AVE! - a incisione - latino
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA lettera (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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