Madonna del latte. Madonna con Bambino in trono
trittico,
1283 - 1283
Gentile Da Rocca (attribuito)
notizie 1271-1299
La Vergine è raffigurata frontalmente, seduta su un basso trono decorato da motivi ornamentali di tradizione bizantina, nell'atto di allattare il Bambino. Indossa una tunica blu scuro decorata da piccoli motivi geometrici fermata in vita da una cinta e un manto rosso che, scendendole dal capo coronato, l'avvolge parzialmente. Sulla gamba sinistra è seduto il Bambino, vestito di lunga tunica puntinata, mentre benedice alla latina e con la mano sinistra mostra una tavoletta con scritta. Il fondo, costituito da motivi decorativi a palmette, è delimitato da una fascia a girali fogliacei. In basso è una scritta. Sullo sportello sinistro sono parzialmente visibili la figura di una santa e altri due personaggi non identificabili
- OGGETTO trittico
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MISURE
Profondità: 3 cm
Altezza: 169 cm
Larghezza: 145 cm
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ATTRIBUZIONI
Gentile Da Rocca (attribuito): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale d'Abruzzo
- LOCALIZZAZIONE Forte Spagnolo
- INDIRIZZO via Castello, L'Aquila (AQ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera costituisce un caposaldo nella produzione artistica del Medioevo, per l'iscrizione riportata in basso, che ci informa della data, 1283, e dell'autore: Gentile di Rocca. Ad Enzo Carli si deve la prima ricostruzione dell'attività di questo maestro, quando già nel 1938, nonostante le pesanti ridipinture, ad un accurato esame delle piccole zone di pittura originale, sottolineava la stessa intonazione che aveva già notato negli affreschi della chiesa di Santa Maria ad Cryptas. Allo stesso Gentile lo studioso attribuiva altri due affreschi nell'oratorio dell'eremo di Celestino V a Sulmona, raffiguranti la "Crocifissione" e "San Benedetto tra San Mauro e Sant'Antonio Abate", realizzati in una fase più tarda. Ad avvalorare questa tesi vi è anche un documento, il codice Vita et Miracula Sancti Petri Coelestini della Biblioteca Nazionale di Parigi (cod. lat. 17651), in cui è esplicitamente citato un Magister Gentilis pictor attivo nella cella al tempo del più tardo soggiorno di Pietro da Morrone, prima certamente del 1294. L'artista è attivo anche a Caramanico e la testimonianza viene da un documento rintracciato da Enzo Carli, relativo ad una testimonianza rilasciata il 3 marzo 1271 dinanzi il notaio Pietro di Giovanni da Manoppello, riportata dal Digestum Scripturarum Coelestinis Congregationis di padre Ludovico Zanotto, ad ulteriore conferma del rapporto stretto tra l'artista e l'ordine celestiniano. La critica successiva, avvalorata dalle operazioni di restauro, è concorde nel ritenere Gentile da Rocca uno dei maestri operanti nel cantiere tardoduecentesco della chiesa di Santa Maria ad Cryptas presso Fossa (L'Aquila). L. Arbace, riguardo a questa unica opera su tavola di Gentile, sostiene che nella tecnica di esecuzione egli rivela doti di abile disegnatore di matrice bizantina, senza però possedere un'adeguata esperienza per raggiungere quegli effetti smaltati di sapore miniaturistico che viceversa possono apprezzarsi nelle altre icone medioevali provenienti dal Museo Nazionale d'Abruzzo: - La Madonna di Ambro -, - La Madonna di Montereale - e - la Madonna di Sivignano -
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300037517
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2013
- ISCRIZIONI entro tavoletta tenuta dal Bambino - EGO SUM/ LUX MUDI/.. - caratteri gotici - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0