Madonna in trono con il Bambino
Il gruppo ligneo, cavo posteriormente, conserva tracce della policromia originaria e poggia su un dossale cuspidato ornato da motivi geometrici. La Madonna è raffigurata in posizione frontale, seduta su di un basso trono senza spalliera dal quale sporge un cuscino rosso a losanghe bianche. La Vergine ha una corona ornata di gemme che poggia su di un velo bianco con interno rosso, minuziosamente decorato sui toni del rosso e dell'azzurro. Al di sotto di esso sono visibili i capelli bruni, contornati da un filo di perle. Il volto è realizzato secondo lo stilema bizantino: occhi fissi e ben marcati e guance rosse. La veste è blu, decorata con il motivo classico dei tre puntini bianchi; al di sopra il pallio rosso. Il Bambino siede sul ginocchio sinistro della Madonna, e il braccio, mancante, doveva essere nell'atto di benedire. Nella mano sinistra tiene un libro
- OGGETTO scultura
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MATERIA E TECNICA
legno di acero/ pittura
legno di acero/ intaglio
- AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centrale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale d'Abruzzo
- LOCALIZZAZIONE Forte Spagnolo
- INDIRIZZO via Castello, L'Aquila (AQ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera in esame è stata pubblicata dalla Gabbrielli (1933; Inventario, 1934) che l'ha datata al XII secolo e vi ha riscontrato "lontani e svalutati ricordi" della scultura monumentale dell'Italia settentrionale. Il Rotondi (1933), invece, notando strettissime affinità con la Madonna di Santa Maria della Civita in Arpino, che egli data ai primi anni del XIV secolo, la confronta per le pieghe "lanceolate" del manto a sculture laziali, quali i laterali della Madonna di Alatri e la Madonna della Deposizione di Tivoli. Il Matthiae (1959) la ritiene opera di scultore locale del tardo XIII secolo, che ripete schemi iconografici tradizionali. Il Moretti (1968) la collega all'altro gruppo ligneo del Museo Nazionale, Inv. n. 203, ritenendola un "importante artefatto" di quest'ultimo e la data entro la seconda metà del XIII secolo. Lo stesso autore, più tardi (1971), la riferisce alla metà del XIII secolo. Il Lehmann Brockhaus (1983), infine, la data alla seconda metà del XIII secolo, ritenendola più antica dell'altra del Museo Nazionale, Inv. n. 203. L'iconografia di quest'opera e i suoi caratteri stilistici trovano confronti nella Madonna di San Michele Arcangelo di Collazzone (PG), in quella dei depositi del Museo Nazionale di Firenze (G. Ca stelfranco, Madonne romaniche in legno, in "Dedalo", X, 1929, pp. 775 - 77 6) e nella già citata Madonna di Arpino (Rotondi, 1933). La Arbace (2010) nota come l'opera abbia lo stesso impianto, con poche varianti formali, di numerose Madonne con il Bambino provenienti dalla Valnerina e, soprattutto, dalla Marsica, con particolare riferimento ad una Madonna in trono con il Bambino custodita presso il Museo d'Arte Sacra della Marsica, a Celano, ma proveniente dalla chiesa di San Nicola di Colli di Montebove, frazione di Carsoli
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300026825
- NUMERO D'INVENTARIO 202
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2013
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0