Madonna in trono con il Bambino
scultura,
1200 - 1299
Il gruppo ligneo, posteriormente cavo, è collocato entro un'edicola rettangolare, dove sono ancora evidenti tracce di una decorazione a rosoncini ed elementi cruciformi. La Madonna ed il Bambino, entrambi provvisti di una corona impreziosita di gemme rosse e verdi, sono rappresentati seduti ed in posizione frontale. Il mantello che copre il capo della Vergine presenta tracce di una colorazione originaria marrone e ricade sul petto formando una scollatura allungata per poi aprirsi sulle braccia e scendere ai lati della figura. Sulle ginocchia, in posizione frontale, siede il Bambino benedicente, caratterizzato da una capigliatura di riccioli dipinti. La policromia originale è quasi completamente perduta
- OGGETTO scultura
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MATERIA E TECNICA
legno di acero/ pittura
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MISURE
Profondità: 40 cm
Altezza: 123 cm
Larghezza: 46 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Abruzzese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale d'Abruzzo
- LOCALIZZAZIONE Forte Spagnolo
- INDIRIZZO via Castello, L'Aquila (AQ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo gruppo ligneo è ritenuto dal Matthiae (1959) "opera di scultore locale del tardo sec. XIII, che si vuole influenzato da una corrente monastica borgognona" e viene confrontato con altre opere abruzzesi, quali la Madonna di Santa Maria in Cellis a Carsoli. Il Moretti (1968; 1971) lo ha considerato appartenente "alla corrente francesizzante, assai forte sul finire del XIII secolo in Abruzzo, Umbria e Campania". Il Lehmann Brockhaus (1 983), accostandolo all'altra Madonna del Museo Nazionale (Inv. n. 202), più antica dell'opera in esame, lo ha riferito alla seconda metà del XIII secolo. L'impostazione rigorosamente frontale, il movimento rigido delle braccia, permettono di accostare questa Madonna ad un gruppo di sculture umbre che fanno capo alla Madonna di Spello e ad una Madonna di collezione privata datate tra la fine del XII secolo e gli inizi del XIII secolo (G. De Francovich, Scultura medioevale in legno, Roma, 1943, p. 6, tavv. 5, 6). Enzo Carli (1998) la ritiene opera di area aquilana, al pari delle Madonne di Civitatomassa e di Corcumello. Si ravvisa comunque l'influsso umbro, in particolare in rapporto ad alcune opere vicine alla celebre Madonna di Spello. La Arbace (2010) ravvisa la traduzione in chiave popolare di modelli diffusi nell'area interna dell'Italia centrale, con particolare riferimento alla sponda sinistra del Tevere. Inoltre, mette in evidenza le analogie formali di quest'opera con una poco nota Madonna della chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Pescasseroli, la quale, però, risulta direttamente collegata all'esemplare umbro presente nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo a Collazzone
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300026824
- NUMERO D'INVENTARIO 203
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2013
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0