Madonna con Bambino

scultura, 1490 - 1499

Il gruppo ligneo, cavo posteriormente raffigura la Madonna seduta su uno scranno, con le mani giunte e lo sguardo rivolto verso il Bambino nudo, disteso sulle sue ginocchia, che stringe al petto un piccolo uccello, probabilmente un pettirosso, prefigurazione della Passione. Indossa una veste rossa, bordata d'oro ed è ricoperta da un ampio mantello che in origine doveva essere azzurro

  • OGGETTO scultura
  • MISURE Profondità: 48 cm
    Altezza: 100 cm
    Larghezza: 55 cm
  • ATTRIBUZIONI Paolo Aquilano (attribuito): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale d'Abruzzo
  • LOCALIZZAZIONE Forte Spagnolo
  • INDIRIZZO via Castello, L'Aquila (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo gruppo, proveniente dalla chiesa di Santa Margherita a L'Aquila è menzionato nel Museo Civico dal Manieri (1920). Citato dal Serra (1929), è riferito dal Mariani (1930) alla seconda metà del XV secolo o agli inizi del successivo. Il Gavini (1932) lo riferisce al Gagliardelli, mentre la Gabbrielli (Inventario, 1934) lo attribuisce a Silvestro di Giacomo. La Mack Bongiorno (1942) lo considera una ripetizione, da parte di uno stretto seguace, della Madonna di Santa Maria delle Grazie a Teramo, attribuita a Silvestro e datata alcuni anni più tardi del San Sebastiano del 1478 (Inv. n. 229). Il Rotondi (1952) lo riferisce a Silvestro. Il Chini (1954), ritenendolo prototipo per la Madonna di Teramo, lo riferisce a Sebastiano di Cola da Casentino; il Matthiae (1959) e il Carli (1960) lo collegano all'attività tarda di Silvestro; il primo lo riferisce alla stretta cerchia del maestro , il secondo ribadisce il confronto con le opere di Matteo Civitali. La datazione al tardo XV secolo e il riferimento alla già citata Madonna di Teramo sono riprese anche dal Moretti (1968; 1971) e dal Lehmann Brockhaus ( 1983). Ferdinando Bologna (1996) lo inserisce nell'alveo delle cosiddette "opere gemelle" realizzate da un seguace di Silvestro dell'Aquila, per poi attribuire sia l'opera in esame che la Madonna delle Grazie di Teramo a Giovanni di Biasuccio da Fontavignone, anziano maestro con cui Silvestro dell'Aquila instaura una collaborazione a partire dal 1471. Boffi (2008) ritiene che l'opera sia stata realizzata all'epoca della collaborazione tra i due artisti, ma non concorda con l'assegnazione a Giovanni di Biasuccio da Fontavignone. Più tardi Di Gennaro (2010) assegna l'opera a Silvestro dell'Aquila per via dei riferimenti alla maniera raffinata di Desiderio da Settignano "nelle sue dame dotate di stretta canna nasale, palpebre allungate, fronte stempiata, e sopracciglia disegnate". La Arbace (2013) propone una nuova attribuzione a Paolo Aquilano, per i legami tra l'opera in esame e quella di Santa Maria delle Grazie a Teramo, che, nel 2011, la studiosa aveva accostato al San Francesco di Fontecchio, opera firmata proprio da Paolo Aquilano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300026801
  • NUMERO D'INVENTARIO 230
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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