Madonna de Ambro. Madonna con Bambino

dipinto, 1190 - 1210
Sozio Alberto (cerchia)
notizie 1187 ca

Il dipinto rappresenta la Madonna in trono mentre allatta il Bambino; è detta Madonna "De Ambro", dalla scritta incompleta visibile sul bordo inferiore del dipinto. Il supporto è costituito da una tavola rettangolare dal limite superiore della quale emerge più della metà del nimbo circolare della Madonna che è raffigurata come regina, ha infatti la corona sul capo e porta i capelli raccolti in una rete di cordoncino attorto con terminazioni a nappa che le scendono sulle spalle. Siede su un trono senza spalliera i cui contorni sono quasi del tutto illeggibili.Una rigorosa frontalità e fissità dello sguardo caratterizzano la figura della Vergine, conferendo all'immagine una solenne maestosità

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Ambito Benedettino
  • ATTRIBUZIONI Sozio Alberto (cerchia): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale d'Abruzzo
  • LOCALIZZAZIONE Castello Cinquecentesco
  • INDIRIZZO via Colecchi, 1, L'Aquila (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Madonna, detta De Ambro dalla scritta sul bordo inferiore della tavola, fu pubblicata dal Piccirilli nel 1919 che la giudicò opera del XIII secolo proveniente "dall'Oriente latino". Il Toesca (1927) l'accostò per la corona e per i tratti del volto alla Madonna del l'abside di Santa Maria in Foro Claudio; il Quintavalle (1934) pensò che fosse campana; il Garrison (1949) la ritenne eseguita in ambiente umbro - abruzzese. Il Matthiae (1959) per primo, accostò la tavola alla produzione spoletina; il Bologna (1962) la inserì nella koinè bizantineggiante centro- italiana, notando affinità con la produzione del Sotio e gli affreschi di Anagni; il Moretti (1968) la data genericamente alla seconda metà del XII secolo. Il Matthiae (1969) ritornando sull'argomento attenua, pur ribadendole, le caratteristiche spoletine della tavola per sottolineare i modi tipicamente abruzzesi dell'icona; il Pace (1978) riassume le precedenti proposte. Infine il Boskovits (1979) propone l'attribuzione della tavola aquilana ad Alberto Sotio. La proposta del Boskovits e le sue argomentazioni sono quanto mai interessanti soprattutto per i confronti che egli propone tra la produzione del Sotio e quella del Terzo maestro di Anagni. Non c 'è dubbio che la Madonna De Ambro si avvicini molto alla produzione del Sotio sia per la rigorosa frontalità che per la fissità dell'immagine. Lascia perplessi però quella che già il Matthiae (1969) aveva definito "una curiosa vena di naturalismo popolare" che sembra estranea alla produzione nota del Sotio. La dipendenza della Madonna di Ambro dall'opera di Sotio porta a considerare come termine post quem il 1187, data di esecuzione del Crocifisso di Spoleto e a collocare l'opera all'interno della prima metà del XIII secolo. Tale limite cronologico risulta pertanto ormai condiviso dalla letteratura critica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300026712
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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