Allegoria della Sapienza

dipinto, 1650 - 1674

Nella parte alta, sopra delle nuvole, a sinistra una figura femminile con un elmo e avvolta in un ampio mantello che tiene in mano una lancia e un crivello, a destra un ignudo tiene sollevato con la mano destra un bastone avente all'estremità una fiamma, e nella sinistra reca un compasso. Nella parte bassa su uno sfondo paesistico, vi sono due uomini nudi che lottano a sinistra, al centro un giovane ignudo semidisteso al quale si rivolge un vecchio che indica un libro aperto; dietro questi si intravede una sfinge. Lo sfondo è dorato in alto, al centro azzurro con sfumature arancioni. Le interpretazioni delle due figure in alto non sono molto chiare, ma hanno gli attributi di varie attività dell'intelletto: il crivello della ragione che distingue il male dal bene; il bastone con la fiamma che dissipa le tenebre dell'ignoranza; il compasso, attributo del giudizio, della misura. La lotta di ignudi simboleggia la violenza e la forza bruta che sono una componente dell'essere umano e devono essere governate dalla ragione; le due figure in basso a destra sono un poeta e un filosofo, la sfinge rappresenta la sapienza antica

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Farelli Giacomo (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale d'Abruzzo
  • LOCALIZZAZIONE Forte Spagnolo
  • INDIRIZZO via Castello, L'Aquila (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Collocato originariamente nel Palazzo Bernardi in via Fortebraccio all'Aquila, dove, secondo Moretti (1968, p. 185) decorava il soffitto dello scalone.Al momento della demolizione del palazzo questo dipinto fu trasferito nel Museo Diocesano e successivamente nel Museo Nazionale dove attualmente si sta restaurando. Il Moretti, che interpreta erroneamente il soggetto come una allegoria delle arti, lo attribuisce Giacomo Farelli, pittore a llievo di Andrea Vaccaro ed operante all'Aquila in varie occasioni dal 1660 al 1676; questa attribuzione è confermata dal Pavone (1980, p. 23) che rileva nella figura in alto a destra una tipologia simile a quella del Davi de in collezione Baratti e al San Giovanni nell'omonima chiesa di Sulmona, entambe del Farelli. Un confronto con gli affreschi del pittore a San Filippo Neri all'Aquila confermerebbe questa attribuzione, mentre altre opere pubblicate, quali gli affreschi di Pisa, mostrano diverse caratteristiche stilistiche. Databile al terzo quarto del '600
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300020151
  • NUMERO D'INVENTARIO 228
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Abruzzo con esclusione della citta' dell'Aquila e dei comuni del cratere
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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