San Giovanni da Capestrano, storie della vita del Santo. San Giovanni da Capestrano alla battaglia di Belgrado
dipinto,
Maestro Di San Giovanni Da Capestrano (notizie Seconda Metà Sec. Xv)
notizie seconda metà sec. XV
La scena della battaglia di Belgrado si basa sulla testimonianza dell’epistola di Giovanni da Tagliacozzo indirizzata a frate Giacomo della Marca: «Et quantuncha fossero vicini, et lui fosse de nanti ad tucti et desarmato et immobile, et fosse posto como signo alla versaglia, nientedimeno non fò per alcun modo leso né tocchato, La sua arme era el nome de Yhesù et la sancta croce»
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Maestro Di San Giovanni Da Capestrano (notizie Seconda Metà Sec. Xv): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale d'Abruzzo
- LOCALIZZAZIONE Forte Spagnolo
- INDIRIZZO via Castello, L'Aquila (AQ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo dipinto, formato da cinque pannelli, giunti separatamente al Museo dalla Chiesa aquilana di San Bernardino, solo nel 1948, in occasione della prima mostra di restauri dell'Aquilano, F. Bologna ricompose in modo esatto il polittico, seguendo l'andamento delle linee di suturazione antiche e pervenendo alla fine non solo ad una corretta interpretazione iconografica ma anche e soprattutto ad una più serrata e rispondente articolazione strutturale (Bologna, 1950, p.87). Il critico giungeva così ad individuare l'autore del polittico in un ignoto maestro denominato convenzionalmente Maestro delle Storie di San Giovanni da Capestrano, autore anche dell'altra tavola con le "Stimmate di San Francesco". Delineata così precisamente la personalità artistica del pittore, veniva a cadere l'identificazione proposta precedentemente dal Chini, sulla base di documentazione d'archivio male interpretata, con Sebastiano di Cola da Casentino. Il Maestro di San Giovanni da Capestrano è un pittore di formazione eterogenea in quanto, accanto a influenze iberiche -fiamminghe-borgognone non mancano nelle sue opere riferimenti padano-ferraresi. R. Cannatà (1981), sulla base di analogie stilistiche che vanno dalla stessa preferenza per le masse squadrate dai rigidi contorni alla medesima volontà di aderire a motivi idealistico espressivi (Cannatà, 1981, p. 53), suggeriva l'identificazione del Maestro di San Giovanni da Capestrano con Paolo Aquilano, l'autore che firmava una scultura lignea di San Francesco in Santa Maria della Pace a Fontecchio (AQ). R. Rusconi (1987) si è occupato dell’analisi iconografica del polittico (dalla “Messa di Peterwardein” alla “Battaglia di Belgrado”, passando per gli episodi sopracitati della “Predica all’Aquila” e della “Morte del frate”). Lo studioso ha individuato le singole scene del dipinto basandosi sulle fonti agiografiche a disposizione. Ha sottolineato inoltre la condizione di beato del frate al momento della realizzazione dell'opera, in contrasto con l'intitolazione tradizionale del dipinto. In seguito il Bologna (1993; 2009) ha proposto l'identificazione del Maestro di San Giovanni da Capestrano con Giovanni di Bartolomeo dall'Aquila, seguito anche da R. Torlontano (2011). L. Pezzuto (2010) ha invece avanzato l'ipotesi dell'identificazione dell'autore con Anton Battista di Ciancia
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300020078-3
- NUMERO D'INVENTARIO 10
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2013
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0