Natività, Annuncio ai pastori, Adorazione dei pastori, Bagno di Gesù con donatore orante

scomparto di trittico, ca 1400 - 1424
Maestro Di Beffi (attribuito)
XIV secolo – XV secolo

Sul pannello sinistro sono raffigurati più episodi relativi alla nascita di Gesù. In una contemporaneità spaziale, incerta e bidimensionale, troviamo l'Annuncio ai pastori, l'Adorazione dei pastori e il Bagno del Bambino. Da notare la piccola figura del committente, inginocchiato con le mani giunte e abbigliato con morbidi abiti di foggia moderna

  • OGGETTO scomparto di trittico
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Maestro Di Beffi (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale d'Abruzzo
  • LOCALIZZAZIONE Forte Spagnolo
  • INDIRIZZO via Castello, L'Aquila (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il nome del Maestro del Trittico di Beffi è stato spesso accostato ad un corpus di opere comprendenti un "Missale plenum", conservato a Chieti dell'Archivio Arcivescovile, le "Orationes" di Chantilly, la "Tavola delle Sette Parole" anch'essa al Museo Nazionale d'Abruzzo, il dittico con i santi Giovanni Battista ed Evangelista, due pinnacoli, ora nella collezione della Cassa di Risparmio, una tavola raffigurante la Maddalena della Galleria Sarti di Pisa e gli affreschi rinvenuti sotto la volta e l'arco absidale della chiesa di San Silvestro dell'Aquila. In particolare Bologna ha notato forti affinità nel confronto di questo trittico con con gli affreschi aquilani: il pannello centrale con la Madonna con Bambino e la Natività raffigurata a destra del trittico sono accostabili agli analoghi soggetti raffigurati nella volta di San Silvestro, fatte salve le dovute e ben individuabili differenze riscontrabili nella resa dei volti, soprattutto del Bambino, il quale mantiene nel trittico, tutta la nobiltà e la delicatezza che invece manca a quello di San Silvestro. La figura dell'orante è raffigurata in ginocchio mentre assiste a mani giunte al bagno purificale del Bambino. La sua veste, abbottonata sul davanti con ampie maniche rigonfie, denuncia una datazione collocabile quanche anno dopo il 1413, data considerata "ante quem" per quanto rigurada gli affreschi di San Silvestro. Il fondamento culturale su cui il pittore si basa è quello senese della fine del Trecento. In particolare il Carli ha notato affinità non trascurabili con Taddeo di Bartolo, proponendo dei riferimenti con il primo Marino di Bartolomeo, specie nella "Incoronazione della Madonna". La Torlontano sottolinea come la figura del maestro di Beffi si sia confrontata con l'opera di Antonio di Atri, attraverso un dialogo intrecciato sul comune linguaggio tardo-gotico, articolato su grammatiche lineari ed espressive tipiche della comune formazione senese. Citata dal Van Marle come opera di scuola toscano-marchigiana, fu attribuita dal Berenson a Francesco di Gentile, mentre un'attenta analisi da parte del Serra e del Carli l'avvicinano alla scuola senese del secondo '300
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300020069-2
  • NUMERO D'INVENTARIO 84
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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