allegoria della Vittoria
monumento ai caduti a cippo
1922 - 1922
Canonica Pietro (1869/1959)
1869/1959
Il monumento è composto da un grande bassorilievo figurato in bronzo alla cui destra è posta la statua stante del bersagliere. Al centro dell'altorilievo vi è la dedicazione. Al temine dell'asse verticale una lapide tripartita ricorda le vittime dei bombardamenti, a sinistra di questo, lungo il sentiero di perimetro, altra lapide rettangolare con angoli smussati in onore dei caduti in guerra come le altre due ai due lati dell'asse orizzontale
- OGGETTO monumento ai caduti a cippo
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MATERIA E TECNICA
Bronzo
Marmo
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ATTRIBUZIONI
Canonica Pietro (1869/1959): scultore
- LOCALIZZAZIONE Parco della Rimembranza
- INDIRIZZO Piazza Guglielmo Marconi, Vetralla (VT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il parco della Rimembranza di Vetralla è costituito da un giardino con parterre all'italiana che delinea 4 aiuole al cui interno sono poste una serie di pilastrini in marmo con all'apice il nome dei singoli caduti. Questa geometria determina anche i 4 sentierini che si incontrano ortogonalmente e che dividono le 4 aiuole, mentre il perimetro del rettangolo è percorso da un sentiero continuo. Il monumento di Canonica è alla sinistra dell'incrocio dei sentieri ortogonali, e gli fa da quinta tre cipressi posti sul fondo a semicerchio. Il bronzo, firmato e datato "P. Canonica 1922", fu inaugurato il 17 maggio 1925 alla presenza del Re soldato, Vittorio Emanuele III. L'opera fu donata da Canonica, che addossò al comune le sole spese del materiale. Il rapporto tra Vetralla e lo scultore piemontese, ma residente a Roma, si stabilì quando la figlia adottiva, Olga, sposò Flaminio Piatti di Biella, che si trasferì a Vetralla in quanto erede di una grande proprietà agricola. Poco pratico nella gestione di un grande patrimonio rurale il genero, dopo alcune speculazioni sbagliate, lasciò la mano allo scultore che finì col perdere sia la tenuta "La carrozza" che la Villa Carmine, progettata dall'architetto Piacentini. Secondo De Cesaris (1996), a Vetralla Canonica realizzò alcuni importanti monumenti come quello a Faud d'Egitto, a Faisal, a Simon Bolivar e il gruppo di San Giovanni in Bosco. Così come la presenza dello scultore portò visite illustri come il segretario di stato di Papa Pacelli, Guglielmo Marconi, di cui Canonica donò il bronzo al comune, il Duca degli Abruzzi, Luigi Einaudi. Per il dono del monumento ai caduti lo scultore fu ricompensato con l'acclamazione a Cittadino onorario avvenuta il 17 maggio 1925, dello stesso onore fu insignito anche Flaminio Piatti per aver regalato al comune il terreno in cui fu eretto il monumento e che fu sistemato a Parco della rimembranza, con lapidi collettive (aggiunte anche posteriormente) e cippi con nomi dei caduti. Nel 1947 ( Del. n.189) il comune revocò la cittadinanza alla scultore perché egli non sembrava comprendere i doveri di tale carica. E' probabile che la deliberazione dipendesse dall'opposizione dello scultore a far erigere il nuovo ospedale sulla sua proprietà di Villa Canonica. Comunque la prefettura di Viterbo non trovò giustificata la richiesta di revoca e il Consiglio Comunale il 21 novembre 1948 fu costretto ad annullare il provvedimento (Del. n.208). L'astio tra lo cultore e l'ente pubblico terminò nel 1957 quando quest'ultimo intitolò a Canonica la villa comunale, già proprietà dello scultore. Il monumento si compone di due parti, un bassorilievo in bronzo e la statua del bersagliere con il moschetto '91 poggiato a terra in atto di sorveglianza. Nel bassorilievo in una trincea un soldato sostiene un compagno ferito, mentre il campo della battaglia è sorvolato da schiere angeliche e da una Vittoria con in una mano la tuba e nell'altra una corona d'alloro. Canonica realizzò tra il 1920 e il 1931 ben sedici monumenti ai caduti (due dopo la guerra 1940-45), adottando in alcuni uno schema similare. Quello di Vetralla ad esempio è mutuato nell'invenzione della scheira angelica e della Vittoria da quello di Chieti realizzato nel 1924, mentre il bersagliere è molto simile a quella di Grugliasco, in cui un alpino preme a terra con il moschetto '91 un elmetto austriaco
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1209845630
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
- ISCRIZIONI bassorilievo, in basso a destra - P. CANONICA 1922 - capitale - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0