allegoria della Vittoria
lapide commemorativa ai caduti
1921 - 1921
Tamagnini Torquato (1886/ 1965)
1886/ 1965
Il Monumento è costituito da una lapide in marmo nella cui parte superiore è posta una in bronzo figurata, a sinistra, e iscritta, a destra. Nella parte bassa della lastra in marmo sono incisi i nomi dei caduti biedani
- OGGETTO lapide commemorativa ai caduti
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MATERIA E TECNICA
Bronzo
Marmo
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ATTRIBUZIONI
Tamagnini Torquato (1886/ 1965): scultore
- LOCALIZZAZIONE palazzo comunale
- INDIRIZZO Piazza Santa Maria, Blera (VT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE IL 22 dicembre 1915 il Consiglio Comunale di Blera, fidando forse in una veloce fine della guerra, stabilì che si dovesse onorare nel marmo il nome dei cittadini biedani che sarebbero caduti nel conflitto. La deliberazione fu ripresa il 25 giugno del 1919 in cui Consiglio e Giunta decisero congiuntamente di celebrare in primavera la memoria dei caduti con funerali solenni e con una lapide. Ma, mentre, la cerimonia religiosa fu regolarmente officiata il 27 luglio, per il ricordo marmoreo si dovette aspettare il 1921. La scelta di realizzare una lapide piuttosto che un monumento fu obbligata visto il tracciato topografico della cittadina tutta stretta tra Porta Marina e Porta Romana. Il Sindaco, quindi, in esecuzione della deliberazione del 25 giugno, il 12 luglio 1919 contattò due importanti officine artistiche, l'Officina Corinthia di Roma e l'Officina D'Arte Mario Nelli di Firenze, per avere modelli e preventivi. Sembra che a tali richieste rispondesse la sola Corinthia con invio di fotografie e modelli che, infatti, divenne l'unica referente per il monumento. Qualche equivoco, però, nacque tra la casa d'arte e il sindaco a causa dei diversi indirizzi della ditta il cui artista, Torquato Tamagnini, aveva studio in Piazzale Flaminio, mentre l'Officina d'Arte era domiciliata in via degli Aragonesi e la fonderia aveva sede a Napoli. Una volta sciolto l'equivoco, ma siamo già al 28 luglio 1920, il Sindaco scelse la lapide con il Comunicato della Vittoria del Generale Diaz, da applicarsi a una lastra di bardiglio tipo "Modello Monumentale m.1,76 per 1,12" con incisi i nomi dei caduti. L'intenzione era di inaugurarla il 5 settembre. Il 5 agosto, però, la trattativa tra il Comune e l'Officina Corinthia risulta ancora aperta, tanto che l'Officina comunicò il prezzo dell'opera: 2.960 lire totali, di cui 2.000 per la sola targa Diaz in bronzo. Il 29 ottobre il Sindaco diede il proprio assenso all'acquisto, ma i costi, a causa della crescente inflazione, erano già lievitati a 3.500 lire. La ditta il 4 novembre assicurò la consegna della targa in tempi brevissimi; nonostante ciò le date d'inaugurazione si succedettero l'una all'altra, fino a realizzarsi il 20 marzo 1921. Per tale giorno partirono gli inviti di rito, al Re, a Giovanni Giolitti, Capo del Governo, a Ivanoe Bonomi, Ministro della Guerra, che, ovviamente, declinarono l'impegno. Più pronte ad intervenire le autorità locali: il colonnello Francesco Togni, Comandante del Presidio di Viterbo, Don Augusto Torlonia, Principe di Civitella Cesi, Randaccio, Presidente del Tribunale di Viterbo, Pietro Mauro, Capitano dei CC.RR. di Viterbo, Giulio Paganini, Sindaco di Viterbo e Presidente della Banca Cimina. La vicenda è riassunta con dovizia di particolari in Mantovani 1994. La lapide col Bollettino Diaz, ideata dallo scultore perugino Torquato Tamagnini, ebbe un grande successo e fu adottata anche, ad esempio, dal Comune di Gallese. Attraverso un linguaggio simbolista, leggero e brioso, l'artista rende efficacemente l'idea che la Vittoria abbia portato ad un'Italia unita (le verghe del fascio littorio che il putto le porge) con l'annessione delle città "redente" Trento e Trieste, verso i cui emblemi, poggianti su rami di quercia, la Vittoria stessa allunga il braccio
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1209845561
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
- ISCRIZIONI targa in bronzo, in basso a sinistra e in basso a destra - T. TAMAGNINI ROMA - generale Armando Diaz - capitale - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0