Uomini alle terme
dipinto,
ca 1920 - ca 1920
Filippo Petrattini (attivo Primi Decenni Xx Secolo)
attivo primi decenni XX secolo
Formato rettangolare
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Filippo Petrattini (attivo Primi Decenni Xx Secolo)
- LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
- INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Su Filippo Petrattini, che ha firmato la tela in basso a destra, non sono state rintracciate notizie, tuttavia la menzione del dipinto negli inventari della collezione dell’IRSM documenta la sua provenienza dall’antico ospizio del San Michele (1949, n.18; 1958/62, n.65; 1997, n.15). Petrattini fu uno degli allievi delle Scuole d’arte dell’istituto romano che, come Ettore Serbaroli e Bruno Ximenes, prediligevano i soggetti all’antica, a testimonianza del gusto per temi romantici legati alla storia classica tipici della prima metà del Novecento. La tela raffigura l’interno di un edificio termale in cui sono presenti uomini, giovani e meno giovani, occupati nello svolgimento delle loro mansioni: inservienti nell’atto di aiutare nelle vestizioni e a portare acqua e clienti appena usciti dalle piscine mentre si asciugano. Interessante è la scelta dell’ambientazione: le vasche non si vedono ma l’attenzione prestata alla raffigurazione della volta a lacunari sottolinea lo studio delle architetture cui erano sottoposti gli allievi del San Michele. Questi entravano nell’istituto tra i 7 e i 12 anni - anche da esterni - e dopo una prima formazione didattica impartita dai padri delle Scuole Pie, studiavano per due anni “disegno elementare”, poi a seconda delle loro abilità, erano indirizzati al corso di “disegno superiore” e alla pratica nei laboratori artistici fino al compimento dei 20 anni. In particolare ci si dedicava nel primo anno allo studio dell’architettura, del disegno di figura e di ornato, nel secondo la prospettiva e il disegno da fotografie e da dipinti e nel terzo e ultimo anno, alla tecnica dell’acquerello di figure e di paesaggi e l’ornato. Tali indicazioni sono perfettamente riscontrabili nel dipinto in esame, dove al dettaglio architettonico si unisce l’attenzione dello studio accademico del nudo. Del resto già con Clemente XI (1700-21) si assiste a un vero e proprio recupero della classicità, promuovendo lo studio delle “cose antiche”, gli allievi dovevano dedicarsi al disegno di Architettura e Pittura, oltre all’incisione su rame e alla musica, come espresso nel programma didattico del Pio Istituto. Se durante l’estate i ragazzi venivano mandati a esercitarsi alla Pubblica Accademia del Nudo in Campidoglio, l’inverno si dedicavano allo studio dei modelli in gesso delle statue più celebri, soprattutto con l’incremento della gipsoteca operata sotto la direzione del cardinal Antonio Tosti (1830). Fu lui a riordinare i programmi didattici in cui si insisteva sul disegno di Architettura, Pittura e Scultura anche grazie alla stretta relazione con l’Accademia di San Luca da cui vennero chiamati celebri professori fra cui Vincenzo Camuccini (1771-1844) e Adamo Tadolini (1788-1868), ma soprattutto con l’istituzione della cattedra di Anatomia con la presenza di un modello vivente. Il dipinto di Perattini dunque può essere ritenuto l’espressione perfetta degli insegnamenti delle Scuole del San Michele, dove Architettura, Prospettiva e Anatomia si fondono per realizzare una composizione che certamente avrà ricevuto i complimenti degli insegnati, tanto da essere lasciata all’istituzione come prova di bravura
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico non territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201389452
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- DATA DI COMPILAZIONE 2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0