Porta Granara, Ospedale di San Sebastiano, Oratorio del Gonfalone

dipinto,


acquerello

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA ACQUERELLO
  • ATTRIBUZIONI : pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico Tuscolano
  • LOCALIZZAZIONE Scuderie Aldobrandini
  • INDIRIZZO Piazza Guglielmo Marconi, 6, Frascati (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'acquerello rappresenta una veduta di Frascati dall'ultimo tratto dell'antica via Tuscolana, nello specifico, dall'attuale via Domenico Seghetti. Spicca, in primo piano, la caratteristica pavimentazione della Città. Sul fondo si nota la porta Granara o Porta Nuova con la scalinata affiancata da alberi. Ai lati della stessa si riconoscono: a sinistra, l'alta torretta circolare (successivamente, sostitituita da un'altra a pianta quadrata) ed il bastione angolare; a destra, la cinta muraria - realizzata nel XVI secolo da Paolo III Farnese (1534-1549) - ed il torrione di difesa che, nel 1611, Paolo V (1605-1621) trasformò in "granaro pubblico", da cui la porta derivò il nome. La Porta Granara era uno dei principali ingressi per entrare nella Città e, dall'inaugurazione della stazione Roma-Frascati (1856), costituiva la via di collegamento più breve tra questa ed il centro cittadino. Nello stesso anno, tuttavia, la porta fu demolita per creare un ingresso che si confacesse alla "modernizzazione" ed emancipazione della Città, ormai, mèta ambita dei sempre più numerosi visitatori. Sono anche visibili nell'acquerello: l'edificio del primo Ospedale di Frascati (che appare come un corpo unico dato che, solo nel 1890 circa, verrà realizzata la via Mamiani) e l'Oratorio della Congregazione del Gonfalone. I due edifici sorsero nella zona in cui, verosimilmente, vi era un'antica chiesa dedicata a San Sebastiano, edificata su preesistenti strutture di epoca romana. L'Ospedale fu fondato nel 1518 dalla stessa Congregazione - nata nel 1502 - per offrire cure e ricovero ai bisognosi e agli infermi poveri, soccorrere mendici, accogliere pellegrini e provvedere alla sepoltura dei morti; nel corso degli anni, esso fu sostenuto da innumerevoli opere caritatevoli ma solo nel 1840 grazie alla donazione privata di Ludovico Micara (Frascati, 1775-1847), cardinale vescovo della diocesi di Frascati, l'edificio fu ingrandito e sistemato. Entrambi i fabbricati non sono più esistenti: l'Oratorio, infatti, fu distrutto durante la seconda guerra mondiale; l'Ospedale fu demolito per la costruzione di nuovi edifici (tra cui la Scuola Media Statale), dopo essere stato sostituito dal nuovo Ospedale San Sebastiano Martire nel 1956. Nella stampa è presente anche l'antico cimitero caratterizzato da file di cipressi disposti paratatticamente. Fanno da sfondo alla composizione: i campanili e parte della facciata della Cattedrale di San Pietro, gli edifici della Città, il torrione destro e la facciata del palazzo della villa Aldobrandini. Nella scena si "muovono" alcuni personaggi che richiamano i princìpi fondamentali della Congregazione del Gonfalone, ad esempio: due donne in abito popolare indicano l'ospedale a due uomini che trasportano, su una lettiga, un malato; un bambino, a piedi nudi, chiede l'elemosina a tre frati cappuccini (in riferimento al Micara che, dal 1824 al 1830, fu ministro generale dell'ordine). In primo piano, infine, spicca la croce con i simboli della passione di Cristo: la lancia, il bastone con - alla sommità - la spugna imbevuta d'aceto, un chiodo e il gallo (riferito a San Pietro)
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201059113
  • NUMERO D'INVENTARIO 187
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Frascati
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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