Veduta del Palazzo della Villa di Monte Dragone a Frascati. Veduta del Palazzo della Villa Mondragone

stampa di invenzione, 1699 - 1699

Architetture: Monte Porzio Catone: Palazzo della Villa Mondragone. Figure: nobili a passeggio

  • OGGETTO stampa di invenzione
  • MATERIA E TECNICA acquaforte su lastra di rame
  • ATTRIBUZIONI Specchi Alessandro (1668/1729): disegnatore/ incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico Tuscolano
  • LOCALIZZAZIONE Scuderie Aldobrandini
  • INDIRIZZO Piazza Guglielmo Marconi, 6, Frascati (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella collezione vi sono quattro stampe realizzate dall'architetto ed incisore Alessandro Specchi (Roma, 1668-1729) - "bulinista dalla punta nervosa e brillante"- considerato come il diretto continuatore dell'opera grafica e della ricerca formale di Giovan Battista Falda (Valduggia, 1643-Roma, 1678) di cui riprese - accentuandolo - l'elemento scenografico e teatrale. Lo Specchi osservò la città di Roma perseguendo sempre l'intento di tradurla con estrema chiarezza documentaria e interpretandola secondo "inediti tagli prospettici" ed una spazialità infinita, tanto care alla poetica barocca. Le tavole fanno parte de IL QUARTO LIBRO DEL NUOVO TEATRO DELLI PALAZZI IN PROSPETTIVA DI ROMA MODERNA; la raccolta - costituita da 52 incisioni - fu eseguita successivamente alla morte dell'incisore valduggiano e fu pubblicata da Domenico De Rossi nel 1699. La tavola 16 rappresenta una splendida veduta di insieme di Villa Mondragone. L'originale taglio prospettico adottato dallo Specchi permette di ammirare la struttura in tutta la sua monumentalità evidenziandone non solo la facciata principale ma anche il fianco destro, costituito dalla Manica Lunga, che univa il palazzo originario con la Retirata. La villa sorse su un antica dimora romana appartenuta alla famiglia dei Quintìli - consoli nel II secolo d.C. - e si configurò nello stato attuale in due fasi differenti: il primo impianto cinquecentesco, fu realizzato dall'architetto lombardo Martino Longhi il Vecchio (Viggiù, ?-Roma, 1591); quello Seicentesco, durante il periodo dei Borghese, dall'architetto fiammingo Jan van Santen detto Giovanni Vasanzio (Utrecht, 1550 ca.-Roma, 1621) che diresse i lavori di ristrutturazione ed ampliamento. Il primo impianto - realizzato tra il 1573 e il 1575 dal cardinale Marco Sittico Altemps su autorevole suggerimento del Pontefice Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585) che, proprio nella stessa Villa, promulgherà la bolla Inter gravissimas di riforma del Calendario Giuliano (24 febbraio 1582) - è formato da un blocco quadrangolare caratterizzato, nel piano nobile, da una sala centrale detta salone d'udienza. Ai lati dello stesso vi sono due appartamenti simmetrici di tre stanze ciascuno: ad Est, quello di Gregorio XIII (successivamente, di Clemente VIII); ad Ovest, quello del cardinale e dei suoi ospiti. A monte e a valle del fabbricato, inoltre, vi sono due logge dette, rispettivamente, "comune" e "segreta". Le quattro torrette - di maggiore dimensione quelle a Nord - determinavano il carattere di palazzo-fortezza della struttura. Pochi anni dopo (tra il 1577 e il 1578), in seguito al matrimonio tra Roberto (figlio dell'Altemps) e Cornelia Orsini, Martino Longhi fu incaricato di costruire una palazzina detta la "Retirata di Mondragone" per dare una dimora ai coniugi. Nel 1613 il cardinale Scipione Borghese (1605-1621) acquistò la villa e affidò la direzione dei lavori di ristrutturazione e rinnovamento (1614-1620) all'architetto fiammingo Giovanni Vasanzio (che, verosimilmente, non sembra essere l'unico ideatore del progetto). Nella fase "borghese" nacque l'esigenza di unificare la struttura architettonica dei due edifici per creare continuità tra il vecchio e il nuovo ed ottenere simmetria ed unità strutturali. Fu così realizzata una galleria - la Manica Lunga - che collegò la Retirata al corpo centrale del palazzo cinquecentesco e, sul lato opposto, fu edificato un muro di contenimento; al cortile interno, che si era venuto formando, fu affiancato un giardino all'italiana con, a valle, il Portico del Vasanzio e, a monte, il Teatro delle acque con la fontana della Girandola. A questa fase appartengono anche: il rinnovamento della facciata; l'ampliamento del piazzale mistilineo verso Roma, cinto dalla balaustrata e con le colonne ai quattro angoli (due delle quali fungevano da camini per le cucine); la fontana dei Draghi e l'allungamento del palazzetto della Retirata. Nella stampa, la luce evidenzia la facciata della villa e l'alto muraglione di sostegno esaltando l'effetto di monumentalità e solidità della struttura; il fianco ad ovest, invece, è in ombra. In fondo a sinistra, si notano i due campanili del Duomo di Monte Porzio Catone dedicato a san Gregorio Magno. Graficamente la stampa è perfetta, nitida e particolareggiata; essa, insieme ad alcune opere del Falda, fu riprodotta dal Nobile Collegio di Mondragone a scopi propagandistico-pubblicitari per la produzione di blocchetti o cartoline a forma di trittico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201059073
  • NUMERO D'INVENTARIO 127
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI in basso al centro - VEDUTA DEL PALAZZO DELLA VILLA DI MONTE DRAGONE A FRASCATI/ DELL'ECC.MO SIG.R PRENCIPE BORGHESE - Domenico De Rossi (IL QUARTO LIBRO, TAV. XVI) - capitale - a stampa - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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