motivi decorativi geometrici e vegetali con cassettoni mistilinei e angeli musicanti

decorazione plastico-pittorica, 1673 - 1677

sottarco a cassettoni mistilinei riempiti da motivi decorativi geometrici e a foglie d'acanto; al centro, cornice ornata da ghirlande a foglie sovrapposte e, nel centro di ciascun lato, da grappoli d'uva e pampini, accoglie la scena dipinta; in basso, su entrambi i lati, rilievi entro cornice ovale modanata e con volute, sormontata da timpano triangolare e poggiante su alta base concava decorata da foglie d'acanto con cartiglio centrale

  • OGGETTO decorazione plastico-pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
    stucco/ modellatura/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Fancelli Cosimo (1620/ 1688)
    Brandi Giacinto (1621/ 1691)
  • LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I documenti pubblicati da Luigi Salerno permettono di attribuire la decorazione plastica a Cosimo Fancelli e di datarla dal 1673, anno del primo pagamento, al 1676, anno dell'ultimo saldo. Precedentemente il Nogara li aveva assegnati a entrambi i fratelli Fancelli, Cosimo e Giacomo Antonio (1619-1671), ma quest'ultimo nel 1673 era già morto. Allievo di Bernini, Cosimo Fancelli collabora con il maestro nella Cappella Cornaro, in S. Pietro in Montorio, nella Basilica di S. Pietro e nella realizzazione degli angeli del Ponte di Castel Sant'Angelo. Fu amico e protetto di Pietro da Cortona, con il quale lavorò nella Chiesa dei Ss. Luca e Martina. Collaborò con Ercole Ferrata in molte chiese romane, tutte opere in cui si sente molto l'influenza di Bernini, anche se il movimento è meno accentuato per esiti più classici. La decorazione pittorica, invece, viene realizzata da Giacinto Gimignani che lavora per l'Arciconfraternita dei Ss. Ambrogio e Carlo dal 1671 al 1679. A lui infatti si devono anche gli affreschi del lanternino e dei peducci della cupola, della volta della navata e del catino absidale. Nativo di Poli, presso Gaeta, a Roma frequentò la bottega dell'Algardi e, dal 1646 al 1647, quella del Lanfranco. Nel 1647 si iscrive all'Accademia dei Virtuosi del Pantheon e nel 1651 entra anche nell'Accademia di San Luca, della quale diviene principe nel 1659. Muore nel 1691 e viene sepolto in S. Lorenzo in Lucina. Questo dipinto è stato in buona parte ridipinto, anche se è difficile stabilire con precisione quando. La sua esecuzione si può datare al 1677, comunque a questa data risulta ultimato (cfr. G. Drago, L. Salerno, Ss. Ambrogio e Carlo al Corso, Roma 1967, p. 92)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200819315A-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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