Lapide in marmo bianco con cornice in marmo grigio modanata, circondata da specchiature in marmo rosso, profilate da volute e completate in alto da un timpano curvo spezzato. Tutt'intorno si sviluppa un decoro formato da una cornice a profilo spezzato, accompagnata da un cherubino in basso e da drappi, mascheroni, festoni, vasi ardenti, motivi araldici e due angioletti in stucco appoggiati sugli spigoli superiori. Sopra la lapide al centro si alza un fastigio, incorniciato da paraste, che contiene un rilievo raffigurante la Chiesa(?) (a sinistra), che stringe la mano alla Fortezza, mentre sugli spioventi del timpano spezzato siedono la Fede a sinistra e una figura femminile allegorica a destra. Al'apice in uno scudo ovale è posto uno stemma
- OGGETTO lapide commemorativa
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MATERIA E TECNICA
breccia
Marmo
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ATTRIBUZIONI
Rainaldi Girolamo (1570/ 1655): disegnatore
Buzio Ippolito (attribuito): esecutore
Intralegni Pietro (notizie Inizio Sec. Xvii)
Manini Carlo (notizie 1602)
Vannicelli Fedele (notizie 1588-1612)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria in Ara Coeli
- INDIRIZZO piazza Venezia, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I documenti pubblicati da Fasolo (1960), datati gennao e febbraio 1603, assegnano il progetto dell'opera al Rainaldi, che si avvalse dei collaboratori Carlo Manini e Pietro Intralegni per stucchi e sculture e Fedele Vannicella per la doratura, mentre non è documentato, ma unanimemente attribuito, l'intervento di Buzzi per i brani scultorei di rilievo. Padre Casimiro riferisce che nel 1602, data iscritta sull'opera, il Comune incaricò Giacomo della Porta di realizzare la lapide di Francesco Aldobrandini "da porre di contro a quella del cardinale", ma fu della Porta che ne decise in ultima istanza la collocazione. Come è noto l'artista ricopriva la carica di architetto del Popolo Romano, che alla sua morte (1602) passò a Girolamo Rainaldi, è possibile quindi che anche in questo caso, come è stato prospettato da Fasolo per la lapide di Alessandro Farnese all'Aracoeli, il passaggio di nomina sia stato preceduto da una fase di collaborazione tra i due artisti. Il motivo della celebrazione può essere la riconciliazione fra Enrico IV di Francia e Carlo Emanuele I di Savoia, propiziata dall'intervento diplomatico del cardinale e conclusasi con la pace di Lione (1601), che l'iscrizione cita tra i meriti dell'Aldobrandini
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200760944
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1996
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI in basso - PETRO CARDINALI. ALDOBRANDINO. S. R. E. CAMERARIO CIVI DOMI/ FORISQ CLARISS. QUOD. CLEMENTIS. VIII. PONT. MAX SAPIENTIA EIUS/ LEGATIONUM. DUCTU. ATQ. INDUSTRIA BIS DISCESSUM AB. ARMIS/ DUCATU FERRARIEN. IN. POTESTATE. S. R. E. RECEPTO ET PACEM INTER/ SUMMOS PRINCIPES CONSTITUTA PUBLICAE SECURITATIS ET/ INCOMPARABILIS VIRTUTIS MONUMENTUM POSUIT/ SPQR/ SIMONE. PETRONIO/ CAESARE. THEDALLINO CONS./ GASPARO. ROGERIO/ IACOBO. AVILA. CAP. REG. PRI./ M.D.C.II - a solchi - latino
- STEMMI apice - cardinalizio - Stemma - Aldobrandini Pietro cardinale - 01 - d'azzurro alla banda controdoppio merlata d'oro accostata da sei stelle di otto raggi tre in capo e tre in punta
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0