altare di Gherardi Antonio (e aiuti) - ambito romano (sec. XVII, sec. XIX)
La mostra d'altare ha forma di edicola architravata su paraste in nero antico con fregio dorico con metope decorate da ghirlande e stelle e frontone spezzato, che accoglie nel timpano la colomba dello Spirito Santo raggiata. L'edicola inquadra una cornice in giallo antico all'interno della quale è scavata una nicchia architravata e absidata. Davanti alle paraste, fissati su plinti marmorei, sono posti due angeli in stucco dorato, inginocchiati su una nuvola in stucco argentata. Il tabernacolo in marmo bianco, è decorato sulla fronte da una coppia di lesene architravate in giallo antico ed ha lo sportello in metallo dorato, sbalzato con l'immagine del calice con ostia raggiata. L'architrave e il timpano che inquadrano lo sportello sono intarsiati con lapislazzuli e agata. Copertura a cupolino in metallo dorato con crocetta apicale. Sui plinti del basamento della mostra dell'altare sono posti due stemmi in marmo bianco scolpito. (segue n ANNOTAZIONI)
- OGGETTO altare
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MATERIA E TECNICA
gemma
marmo bianco/ intarsio/ scultura
DIASPRO
marmo broccatello
MARMO GIALLO ANTICO
MARMO NERO ANTICO
MARMO ROSSO ANTICO
marmo verde antico
metallo/ doratura/ sbalzo
stucco/ argentatura/ doratura/ modellatura
- AMBITO CULTURALE Ambito Romano
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ATTRIBUZIONI
Gherardi Antonio (e Aiuti)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria in Ara Coeli
- INDIRIZZO piazza Venezia, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è considerata coeva alla campagna di ristrutturazione della cappella affidata ad Antonio Gherardi e conclusasi nel 1675 (Carta/ Russo, 1988, con bibliografia) . Lo stemma apposto è quello della famiglia che ne deteneva il patronato. Va detto che l'altare viene descritto da padre Casimiro in forme molto diverse dall'attuale; è possibile quindi che sia stato ristrutturato in occasione del restauri, promossi nel 1882 dalla Pia Unione dell'Immacolata, che aveva rilevato la proprietà dell'ambiente. Verosimilmente a quell'epoca risalgono i due angeli di stucco, collocati per colmare la perdita delle colonne, che originariamente fiancheggiavano la pala e che vennero asportate alla fine del Settecento. Il paliotto, citato da padre Casmiro, raffigura S. Francesco Solano, al quale venne dedicato l'altare appena ristrutturato. Il Santo, beatificato nel 1676, era solito suonare il violino agli Indios, presso i quali svolgeva la sua missione di evangelizzazione (cfr. Carta/ Russo, 1988, con bibliografia precedente)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200248836
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sportello del tabernacolo, ostia - I H S - lettere capitali - a rilievo - latino
- STEMMI timpano della nicchia - religioso - Emblema - mariano - 01 - A M V intrecciate entro disco raggiato
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0