monumento funebre di Arnolfo di Cambio (cerchia) - ambito romano (seconda metà sec. XIII, sec. XVIII)
monumento funebre
1250 - 1299
Arnolfo Di Cambio (cerchia)
1240-1245/ 1302-1310
Su uno zoccolo marmoreo si erge un'edicola formata da due colonne in pavonazzetto con capitelli a forma di basi di colonna, poggiate su un basamento ornato di mosaici e sorreggenti un baldacchino a parete. All'interno, una base con decoro a mosaico sostiene una cassa funebre sulla quale è appoggiata la staua giacente del defunto, che termina, alla testa e ai piedi della figura, con frammenti di cortine. Il fronte della cassa è completamente ricoperto da un mosaico a tessere triangolari o romboidali che riempie tutti gli spazi di risulta attorno a tre stemmi scolpiti e mosaicati
- OGGETTO monumento funebre
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MATERIA E TECNICA
marmo bianco/ incisione/ scultura
marmo pavonazzetto
pasta vitrea/ mosaico
stucco/ modellatura/ pittura
- AMBITO CULTURALE Ambito Romano
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ATTRIBUZIONI
Arnolfo Di Cambio (cerchia)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria in Ara Coeli
- INDIRIZZO piazza Venezia, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La critica ha da tempo individuato il committente del monumento e della cappella funeraria in Pandolfo Savelli, figlio di Vanna Aldobrandeschi alla quale è dedicato il sepolcro. La cronologia dell'opera si lega a quella dell'impresa architettonica, collocata concordemente dagli storici nell'ultimo decennio del XIII, ad eccezione di Herklotz (1983) che la ritiene posteriore alla nomina senatoriale di Pandolfo, conseguita nel 1297. Il progetto architettonico è stato unanimemente assegnato ad Arnolfo di Cambio, che si ritiene abbia avuto la funzione di caputmagister anche per la decorazione scultorea e i monumenti funebri, ma la fattura di questa cassa, che si discosta dal suo stile, sembra piuttosto opera di marmorari di ambiente romano. La valutazione stilistica deve tener conto anche delle modifiche che l'opera ha subito nel 1727, quando la cappella venne completamente ristrutturata e i monumenti Savelli furono alterati: i baldacchini gotici originari, ritratti su disegni seicenteschi, vennero sostituiti con quelli odierni e i frontali delle casse vennero smontati e ricollocati con qualche rimaneggiamento nei mosaici, che mostrano caratteri piuttosto anomali rispetto alla produzione tardoduecentesca romana. Cellini (1955) ha proposto che le colonne di pavonazzetto che sorreggono il baldacchino provengano dall'antico ciborio della cappella. Sopra il sarcofago di Vanna, dove compare anche lo stemma Aldobrandeschi, è posta la statua di Onorio IV, morto nel 1287. Essa non è pertinente al monumento originario, che non prevedeva figura giacente, ma proviene dal monumento funebre del papa collocato a San Pietro e venne trasferita qui assieme al corpo intorno al 1545. In passato attribuita ad Arnolfo di Cambio, l'opera è considerata molto vicina allo stile dell'artista e frutto probabilmente di un suo stretto collaboratore (Carta/ Russo, 1988; D'Achille, 1991, entrambi con bibliografia precedente)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200248807A
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI basamento dell'edicola - D(omi)NA VANA/ DE SABEL/LIS - caratteri gotici - a solchi - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0