natività di Gesù

dipinto, 1290 - 1310

A sinistra è leggibile la parte inferiore del giaciglio ellissoidale su cui sta la Vergine, in tunica rosa e manto celeste. Sullo stesso lato la culla quadrangolare accoglie il Bimbo in fasce, dietro il quale, a destra, appare la testa del bue, sullo sfondo di una grotta. All'estremità del lato sinistro una figura stante, forse un Angelo. A destra siede San Giuseppe, di tre quarti. Da sinistra a destra avanza una fila di pecore brucanti

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 300 cm
    Larghezza: 225 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Scuola Del Cavallini
  • LOCALIZZAZIONE Torri in Sabina (RI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iconografia deriva da quella del mosaico absidale di Santa Maria in Trastevere. Von Marle vi scorge una relazione con l'affresco di Assisi attribuito alla cerchia cimabuesca, influenzata dal Cavallini e dal Torriti. Il Matthiae, pur confermando la tesi del Von Marle, sottolinea la mancanza di particolari cromatici, il cui incremento si andava allora sviluppando. Come riporta il Bernasconi ( I Santuari della Beata Vergine in Sabina, 1918), gli affreschi furono coperti da scialbo intorno al 1750 e riportati in luce intorno al 1915. Il Von Marle ("Gli affreschi del 200 in Santa Maria in Vescovio, cattedrale della Sabina e P. Cavallini", in Bollettino d'Arte, 1927, p. 3 e segg.) osservando affinità tipologiche e iconografiche con gli affreschi cavalliniani ad Assisi, li attribuì ad un maestro romano anteriore (1275-1280); il Toesca (Il Medioevo, II, 1927, pp. 1020-1021, n. 40) li assegnò ad un seguace del Cavallini stesso. Il Matthiae (oltre a Matthiae 1966 si veda anche G. Matthiae, "Lavori della Soprintendenza ai Monumenti del Lazio", in Bollettino d'Arte, 1934, p. 86 e segg.) arricchì la tesi del Toesca, individuando la mano di un suo stretto collaboratore, e sottolineò gli elementi occidentali del ciclo, dal punto di vista iconografico. Il Tomei (Il ciclo vetero e neotestamentario di S. Maria in Vescovio, in "Roma anno 1300", Roma 1983, p. 355 e segg.; La chiesa cattedrale della Sabina S. Maria in Vescovio, Rieti 1985, p. 63 e segg.) confermando la derivazione dal prototipo cavalliniano, data l'affresco dopo il 1295, anno del breve di Bonifacio VIII in cui sono lodati i lavori per la chiesa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200232515-20
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1972
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1975
    2005
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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