Madonna in trono con Bambino, San Benedetto e Santa Giustina
pala d'altare
1490 - 1510
Della Robbia Andrea (scuola)
1435/ 1525
Il rilievo è incorniciato da una fila di ovuli e da un festone di frutta nascente da due vasi alla base. Ha una predella con cinque scene divise da balaustri che, da sinistra a destra, illustrano l'Annunciazione, tre episodi della vita di San Benedetto e la Natività
- OGGETTO pala d'altare
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MATERIA E TECNICA
terracotta/ smaltatura
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ATTRIBUZIONI
Della Robbia Andrea (scuola)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Buglioni B
- LOCALIZZAZIONE MONTEFIASCONE (VT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La pala d'altare proviene dal Monastero delle Monache Benedettine di Montefiascone, dalle quali fu forse commissionata, come farebbe supporre la presenza dei due santi che affiancano la Madonna in trono e gli episodi presumibilmente ispirati alla vita di San Benedetto illustrati nella predella. Pervenuta in cattedrale nel 1907 (P. Volpini, A. Ballarotto, 1974, p. 39), l'opera viene riferita dagli studiosi locali a Luca della Robbia (L. Salotti, L. Codini, 1909, p. 54; P. Volpini, A. Ballarotto, 1974, p. 38), ma non compare in alcuna delle fonti storico-critiche riguardante l'artista. D'altronde, ad un esame più ravvicinato, la pur discreta qualità della pala sembra rigettare l'attribuzione a un Della Robbia: l'impaginazione troppo serrata è addirittura disordinata nella parte più alta, dove gli angeli incoronati stentano ad inserirsi con le gambe tra le teste dei cherubini; la posizione rigidamente frontale della Madonna e del Bambino non dà occasione a un dialogo tra i due personaggi, sempre legati da un intimissimo incrociarsi di sguardi e di gesti nelle opere di Luca; con l'attento disegno delle mani, l'intensità del volto del santo, il vivace snodarsi di pieghe del manto della Madonna contrastano, infine, alcune goffaggini e secchezze di modellato. L'opera, forse databile tra la fine del Quattrocento e l'inizio del secolo successivo, sembra per questo più cautamente attribuibile a un artista vicino ai della Robbia. Il Marquand (1920 ca.) l'attribuisce a Benedetto Buglioni sulla base di un confronto stilistico con la "Pala di Santa Cristina" a Bolsena
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200210314
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0