Cristo in trono con la Madonna con il Bambino e San Sebastiano

dipinto, 1400 - 1449

Trittico in tre elementi cuspidati, fondo dorato

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Antonio Da Alatri (notizie Sec. Xv)
  • LOCALIZZAZIONE Alatri (FR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il trittico è di proprietà della Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma (Galleria Corsini) e in deposito temporaneo nella chiesa sal 18 giugno del 1917. Si tratta dell'unica opera firmata da Antonio di Alatri. Per L. Bertini Calosso (Le origini della pittura quattrocentesca attorno a Roma, "Bollettino d'Arte", XIX, 1920, pp. 201-202) l'artista si sarebbe formato nell'ambito di Gentile da Fabriano, attivo a Roma attorno al 1427 in S. Giovanni in Laterano. L'inizio dell'attività di Antonio è fissata dal Bertini Calosso intorno al 1430. Per C. Maltese (Arte nel frusinate dal XII al XIX secolo, Frosinone 1961, pp. 29-30), invece, la matrice culturale andrebbe ricercata negli influssi senesegianti degli affreschi tardogotici della chiesa di San Silvestro dell'Aquila. La discendenza da Gentile proposta dal Bertini si dimostra valida, anche se a nostro parere andrebbe rivista e costretta entro certi limiti. Il decorativismo gentiliano e in generale del Gotico Internazionale (cfr. la ricchezza degli ornati del trono, il miniaturismo delle benede nella figura di Cristo) si innesta su una impostazione formale arcaica e di marca ancora provinciale. Infatti provengono da Gentile alcuni elementi iconografici e stilistici, come il Bambino che si aggrappa al collo della madre e certe soluzioni delle cadenze del panneggio. Ma le figure sono schiacciate e disposte frontalmente, immobili, quasi bloccate nella loro sigla astratta, e il panneggio è risolto in forma metallica e anche i volti, i piedi e le mani sono trattati con durezza. Da Gentile derivano, quindi, solo i singoli elementi monografici nell'ornato, che tuttavia non riescono a superare i limiti di un decorativismo di repertorio. la composizione è risolta ancora sul piano astratto, ultimo riflesso provinciale di una cultura arcaizzante. Azzardato ci sembra il riferimento al San Silvestro dell'Aquila. Al Maltese sembra di ravvisare una matrice senese nella forma bloccata e rigida di Antonio di cui si è cercato invece di dimostrare la derivazione da una parziale influnenza dello stile romano di Gentile. Quanto agli affreschi di San Silvestro, osserviamo come giustamente G. Chierici (Gli affreschi della chiesa di San Silvestro all'Aquila, "Bollettino d'Arte", 1949, p. 121) li assegni non tanto all'ambiente seneseggiante, quanto piuttosto al più vasto ambito della pittura del tardo Trecento nell'Italia centrale, avente come creatrice i seguaci di Giotto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200094357
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1972
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1975
    2005
  • ISCRIZIONI al centro del basamento del trono di Cristo - ANTONIUS DE ALATRO ME F - caratteri gotici - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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