angeli con libro

dipinto,

pittura a tempera su intonaco raffigurante ai lati dell'ingresso due angeli che reggono un libro. L’intera composizione si basa sull’uso del colore bianco e del celeste, sul quale spiccano con grande nettezza i contorni della figure che ne mettono in risultato l’accentuato grafismo

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Marchigiano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Bernardino
  • INDIRIZZO Via dei Cappuccini, 2, Amandola (FM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le due figure degli angeli, molto eleganti e slanciate, presentano un ‘accentuato grafismo, particolarmente evidente nelle pieghe dell’abito e nella definizione delle ali, in netto contrasto con il trattamento delle nuvole, che appaiono completamente appiattite su uno sfondo celeste. Le due iscrizioni sui libri che i due angeli reggono, sono anch’esse chiare allusioni alla devozione mariana dei cappuccini, esse sono tratte dal cantico dei Cantici 2, 13 (“SURGE AMICA/ MEA/ SPECIOSA MEA ET VENI” ) e Cantico dei Cantici, 2, 14 (“columba mea in foraminibus petrae in caverna maceriae”). I due angeli, insieme alla decorazione di tutta la cappella, furono eseguiti contestualmente alla decorazione dell’intera chiesa, che, secondo la tradizione, fu eseguita tra il 1925 e 1930 dal frate cappuccino Arturo Cicchi da Monterado, probabilmente insieme a qualche collaboratore. In particolare l’intero ciclo rimanda alla cappella della Madonna delle Grazie nella chiesa di santa Maria delle Grazie e San Giacomo della Marca di Monteprandone (AP) in cui si trovano le pitture a tempera raffiguranti vari episodi della vita di Maria tra i quali l’Annuncio dell’angelo a Maria, la visita di Maria a S. Elisabetta, del tutto affini nell’impostazione a quelli che troviamo nella cappella della Madonna di Lourdes della chiesa di San Bernardino in Amandola; nella medesima chiesa di Monteprandone Arturo Cicchi dipinse nella cappella di san Giacomo della Marca gli angeli che reggono il cartiglio con le strofe dell’inno latino in onore del Santo, le vetrate e gli otto medaglioni alla base della piccola cupola che illustrano simbolicamente le virtù del Santo È dunque probabile che il ciclo sia stato realizzato durante i lavori eseguiti sotto la direzione di Arturo Cicchi, che videro un totale rinnovamento della chiesa, ma le differenze stilistiche rispetto all’interno della chiesa e in particolare la palese diversità tra gli angeli della cappella della Madonna di Lourdes rispetto ai due angeli posti ai lati del presbiterio farebbe pensare alla cooperazione di più artisti. Più stringenti infatti sono le affinità stilistica tra le tre cappelle, in cui domina un accentuato grafismo che è del tutto stemperato in forme più eteree nella decorazione del corpo longitudinale della chiesa, nel presbiterio e nell’abside
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100264439-3
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • ISCRIZIONI sul libro sorretto dall'angelo a sinistra, stando di fronte all'ingresso - SURGE AMICA/ MEA/ SPECIOSA MEA ET VENI - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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