pala d'altare - ambito marchigiano (prima metà XVII)

pala d'altare, 1600 - 1649

dipinto a olio raffigurante il martirio di san Sebastiano

  • OGGETTO pala d'altare
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Marchigiano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Bernardino
  • INDIRIZZO Via dei Cappuccini, 2, Amandola (FM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela si colloca sulla destra della pala centrale, all’interno della grandiosa mostra d’altare che divide l’area presbiteriale da quella absidale. Essa raffigura san Sebastiano, prima del martirio. Purtroppo non abbiamo notizie in merito a quest’opera per cui è difficile stabilire se essa sia stata creata per questa collocazione o se sia stata semplicemente adattata. Probabilmente l’opera faceva parte della ricca quadreria che il convento cappuccino ebbe fino all’Ottocento. Nel secolo XVI i Cappuccini delle Marche avevano ereditato molte chiese e molti conventi di altri ordini con le annesse opere d’arte esistenti; inoltre si arricchirono di nuove opere nel corso dei secoli, grazie a donazioni. Il convento di Amandola possedeva una ricca quadreria che andò in gran parte dispersa a causa delle spoliazioni napoleoniche durante le quali la chiesa di San Bernardino fu privata della sua opera più celebre, una tela di Pietro da Cortona (1596-1669), raffigurante la Madonna con Gesù Bambino in braccio, S. Giovanni Battista, S. Felice da Cantalice, S. Caterina e S. Andrea, ora conservata nella pinacoteca di Brera, Milano. Con la soppressione degli ordini monastici il convento andò incontro a nuove perdite. Da un punto di vista stilistico la tela è affine a quella raffigurante “Ecce Homo”, disposta simmetricamente sul lato sinistro. Riconducibili alla prima metà del Seicento, esse rammentano alcune opere di Claudio Ridolfi (Verona 1570 circa- Corinaldo 1644), pittore veronese naturalizzato marchigiano, delicato interprete di suggestive atmosfere baroccesche sostanziate da una persistente maniera veneta. Rammentiamo che Ridolfi, dopo essersi formato presso il Veronese, si trasferì prima a Urbino, dove fu allievo di Federico Barocci, e poi a Corinaldo, realizzando opere soprattutto per le province di Pesaro e Urbino. Le due tele di Amandola rammentano lo stile del Ridolfi, nelle scelte cromatiche improntate a colori scuri che tendono ad esaltare la narrazione, nell’introduzione di elementi architettonici e umani che vanno a completare la scena principale, In particolare il San Sebastiano rammenta il dipinto raffigurante “Cristo alla colonna” del Palazzo Pubblico di Corinaldo (1621-28) nel trattamento della muscolatura e dello sfondo che esalta il santo in primo piano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100264409
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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