San Filippo Neri incontra San Felice da Cantalice

dipinto, post 1826 - ca 1899

Dipinto. San Filippo Neri e san Felice da Cantalice sono raffigurati in primo piano nel momento dell’incontro avvenuto a Roma. Sul fondo antichità romane e il Colosseo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Marchigiano
  • LOCALIZZAZIONE Civitanova Marche (MC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Opera di autore ignoto raffigurante l’incontro tra san Felice da Cantalice e san Filippo Neri a Roma. San Felice, santo cappuccino canonizzato nel 1712 ad opera di papa Clemente IX, è raffigurato con la bisaccia a tracolla nella tipica iconografia di questuante di pane, vino e olio, attività che svolse per gran parte della sua vita. Nella città pontificia il santo visse a partire dagli anni 1547-48 nel convento di S. Niccolò de Portiis (ora Santa Croce dei Lucchesi), ai piedi del Quirinale, e divenne intimo amico di san Filippo Neri. Cronache del tempo narrano degli incontri tra i due per le strade di Roma; due santi gioiosi legati da libertà di spirito e dalla vicinanza al popolo. Alcuni di questi incontri divennero presto aneddoti divertenti tramandati sino ai giorni nostri anche attraverso le raffigurazioni pittoriche. Si ricorda, ad esempio, il dipinto conservato nella chiesa di S. Filippo di Fossombrone (PU), datato alla prima metà del XVIII secolo, in cui è raffigurato l’episodio di san Filippo Neri che beve vino dalla fiasca di san Felice. L’opera in esame non rappresenta uno specifico avvenimento, ma l’incontro e l’abbraccio tra i due santi a memoria del rapporto di intima amicizia e stima reciproca che li vide uniti per gran parte della vita. In mancanza di iscrizioni o riscontri bibliografici, sulla base di un’attenta analisi degli elementi architettonici raffigurati nel dipinto, è possibile datarlo al secolo XIX ed assumere l’anno 1826 quale termine post quem. Dall’esame dell’opera infatti si evince come nel Colosseo, raffigurato sul fondo a destra, è già presente l’intervento di restauro operato dall’architetto Giuseppe Valadier che vide la realizzazione di un contrafforte in laterizio sul lato occidentale del monumento, gravemente compromesso da crolli dovuti a incuria e terremoto. L’intervento di Valadier (1823-1826) comportò la ricostruzione per analogia di alcune delle arcate crollate dell’anello esterno conferendo un’inclinazione, ben visibile nel dipinto, che assicurò maggiore stabilità alla struttura
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100264340
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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