Madonna con Bambino in trono tra santi

dipinto, 1520 - 1520

Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Ciriaco; Santo Stefano; San Primiano. Figure: due angioletti. Abbigliamento: veste rossa; manto blu. Abbigliamento religioso: vesti episcopali; pastorale; mitria. Elementi architettonici: trono a baldacchino; pavimento a riquadri geometrici

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Marchigiano
  • LOCALIZZAZIONE Ancona (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro, passato in mano a privati nel periodo della occupazione napoleonica (epoca durante la quale si perpetrarono molteplici saccheggi e confische ai danni della cattedrale anconetana), venne venduto all'asta a Roma nel 1852 dagli eventi dell' abate Leoni. Nel 1877 fu donato a Papa Pio IX in occasione del suo X giubileo e fu collocato nel grande salone di Pio VI in via della Scrofa. Nel 1920, per interessamento di Monsignor Rodolfo Ragnini, il Cardinale Vico ottenne da Papa Benedetto XV che il quadro fosse donato alla cattedrale di Ancona. Giunto nella città nel 1921 ed essendo in corso i restauri della chiesa dopo i danni del bombardamento del 1915, la tavola fu depositata nella locale pinacoteca e solo nel 1951 venne affidato (però in forma temporanea) alla cattedrale. Il dipinto, nel quale sono rappresentati due dei santi protettori della città di Ancona, è opera autografa di M° Luca datata al 1520. Secondo il Grigioni questo artista potrebbe essere identificato con quel Luca di Costantino anconitano attivo nella prima metà del XVI secolo, autore di altre opere autografe a Ripatransone e a San Severino. Di questo artista, un religioso, non è stata però ancora messa a fuoco la produzione, la formazione e soprattutto lo stile caratterizzato da modi rigidi, figure lunghe e composizioni che denunciano il peculiare clima culturale marchigiano sensibilizzato da Raffaello. Lo schema compositivo di tipo ancora in quattrocentesco nel quale il trono e la predella segnano insieme al muro di fondo una netta separazione tra i sacri personaggi e il mondo circostante. I personaggi si dispongono equilibratamente a triangolo. Il paesaggio è appena intuito. In questa opera sono di fatto elaborati stilemi per altri versi ricorrenti anche in numerosi altri artisti contemporanei delle Marche che a diversi livelli denunciano le tangenze delle maggiori scuole pittoriche in un contesto che talora non riesce a purificarsi e di più arcaiche reminiscenze con inflessione popolaresche
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100252532
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • ISCRIZIONI a lato - QUIRIACUS - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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