San Leopardo
dipinto,
1650 - 1699
Gennari Benedetto Il Giovane (1633/ 1715)
1633/ 1715
Gennari Cesare (1637/ 1688)
1637/ 1688
Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Leopardo. Figure maschili: soldato. Figure: angeli. Elementi architettonici
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
carta telata/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Gennari Benedetto Il Giovane (1633/ 1715)
Gennari Cesare (1637/ 1688)
- LOCALIZZAZIONE Osimo (AN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto rappresenta San Leopardo, primo vescovo di Osimo (sec. IV), che mostra ai fedeli la croce innalzata sull'ara pagana al posto degli idoli. Secondo C. Grillanttini (1978, p. 134, n. 12) proverrebbe dal Duomo dove si trovava nell'altare di S. Girolamo, dal momento che il personaggio in abiti talari che sorregge la croce sarebbe questo santo. A parte l'iconografia inconsueta e strana per un San Girolamo, l'ipotesi è ancora più improbabile se si pensa che secondo L. Spada (fine 800-primi 900) con questa tela i fratelli Gennari avrebbero eseguito anche un San Girolamo: tutto per la somma di 150 scudi. Di questo San Girolamo ora non vi è traccia; si potrebbe pensare che l'altare di S.Girolamo rimasto privo per ragioni ignote del quadro con il santo titolare, fosse stato arredato da quest'altra pala dove si è voluto individuare San Girolamo. Sta di fatto che questa pala nel '700 decorava in Duomo l'altare di casa Leopardi, dedicato a questo santo. Così è detto in un manoscritto anonimo, conservato nella Biblioteca comunale di Osimo che potrebbe essere di Mano di A.Guarnieri (1737-1778, cfr. altro manoscritto autografo del 1764, nella stessa biblioteca comunale). Secondo F. Guarnieri (1646) e Compagnoni (1782, IV, 307) questa pala fu commissionata da Cesare e Alessandro Leopardi osimani e fu eseguita a Bologna dai fratelli Benedetto il Giovane e Cesare Gennari, nipoti del Guercino. Il Lanzi (1795-96, X, 64) attribuisce l'opera al solo Benedetto. Secondo lo Spada, la Madonna con Bambino è frutto di un'aggiunta posteriore, fatta da mano inesperta ed è tradizione inoltre che la testa di San Leopardo e delle due figure che si rivolgono a lui siano del Guercino. La tela è indubbiamente di ispirazione guercinesca, soprattutto nella diagonalità della composizione, nell'uso del chiaroscuro, nel tipo delle fisionomie e delle figure, nel colorito. L'annerimento del fondo impedisce di valutare gli ultimi piani. In alto, il santo inginocchiato alla sinistra della Madonna col Bambino, è forse lo stesso San Leopardo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100251008
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 1982
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0