Madonna del Rosario
dipinto,
Baldassini Giovanni (1540/ 1610)
1540/ 1610
Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; Santa Caterina da Siena; San Domenico. Attributi: (Santa Caterina da Siena) abito delle domenicane; (San Domenico) giglio. Figure: angeli; figure maschili; figure femminili. Oggetti: trono
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Baldassini Giovanni (1540/ 1610)
- LOCALIZZAZIONE Cantiano (PU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela raffigura, all'interno di un ovale, la Madonna del rosario in trono con il Bambino, la quale distribuisce, insieme a due putti stanti ai lati, dei rosari ai fedeli che la circondano. Tra questi in primo piano spiccano a destra Santa Caterina da Siena e a sinistra San Domenico. Ai piedi del trono due fanciulli in ginocchio, sotto i quali è un cartiglio con invocazione alla Vergine. Intorno all'ovale dei putti alati che cantano e suonano. Il Lexicon di U. Thieme F. Becker (1908, p. 309) attribuisce il dipinto al pittore Giovanni Baldassini da Gubbio, scolaro di Benedetto Nucci. Il tema devozionale della tela di origine domenicana deve essere stato probabilmente commissionato dalla Compagnia del SS.mo Rosario, di cui l'Archivio della chiesa conserva alcuni documenti. Il tema della Madonna del Rosario, già introdotto dalla Germania alla fine del Quattrocento e che ebbe poi nelle Marche una sua applicazione dovuta alle influenze lottesche, soprattutto per via della pala di Cingoli del 1539 (Dal Poggetto P., 1981), subì a partire dal 1571 un'improvvisa e notevole diffusione, con l'attribuzione, da parte del Papa, della vittoria di Lepanto sui Turchi alla Madonna del Rosario (Aikema B., 1980). Non è da escludere che la nostra opera sia forse da datare all'incirca intorno a tali anni. Essa mostra ancora elementi desunti dalla pittura quattrocentesca (si osservi il trono della Madonna) e sembra risentire di quella cultura artistica post-lottesca sviluppatasi nelle Marche nella seconda metà del secolo XVI a carattere marcatamente devozionale. La parte che fa da contorno all'ovale della Vergine rivela una diversa mano, in cui traspare l'influenza della pittura emiliana della maniera tardocinquecentesca, mediata attraverso pittori come il Tibaldi. Non è da escludere però che tale parte, anche se di diversa mano, non sia coeva all'ovale. Al contrario i tondi che sono collocati ai lati dell'altare quasi a completamento del tema presentato nel dipinto e raffiguranti i Misteri del Rosario, non sono contemporanei all'opera ma da datare ai secoli XVIII o XIX. Di modesta levatura artistica, due di questi tondi, il cui diametro misura cm. 28, sono stati rubati e sostituiti da copie
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100034965
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI in basso al centro - PURPUREAS PREBETE ROSAS/ FLORESQ. MARIE/ UT VOBIS FRUCTUM PREBEAT/ ILLA SUUM - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0