crocifissione di Cristo con la Madonna, Santa Maria Maddalena e San Giovanni
dipinto
1400 - 1449
Personaggi: Gesù Cristo; Madonna; Santa Maria Maddalena; San Giovanni
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
- AMBITO CULTURALE Ambito Marchigiano
- LOCALIZZAZIONE Borgo Pace (PU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La più antica notizia che si riferisca agli affreschi ci è fornita dagli Atti della Sacra Visita compiuta nel 1689 dal Mons. Pietro Barugi, Vescovo di Urbania, il quale cita gli affreschi della Crocifissione non ché quelli ai lati dell'edicola dell'altare maggiore. Anche il Rossi riporta la stessa notizia, anzi aggiunge che nel 1792 il parroco Don Giambattista Guerri imbiancò tutte le pareti della chiesa: si può però pensare che non subì la stessa sorte l'affresco centrale, la Crocifissione, che viene menzionato da solo in tutti gli inventari redatti a partire dal 1815, tutti conservati nell'Archivio Vescovile di Urbania. Inoltre, se nell'inventario del 1777 il parroco Don Giambattista Guerri, pur avendolo compilato prima dell'imbiancatura delle pareti, cita "Il Crocefisso uso assai all'altare dipinto nel muro" e non aggiunge altro, e nell'inventario del 1756 (Don F. Bischi) si legge la seguente nota: "...nel altare un Crocefisso cin altre pitture nella muraglia dipinte", si può confermare la descrizione fatta da Mons. Barugi nel 1689. La documentazione su questi affreschi è quindi relativamente recente e non completa: comumque è lecito pensare che anticamente la chiesa fosse interamente affrescata. Qualche traccia di colore si può ancora oggi notare sotto l'attuale intonaco a alto dei dipinti scoperti ed anche nelle pareti laterali: non è da escludere che vi sia celato sotto qualche altro frammento leggibile. Per quanto riguarda l'ignoto autore di questi affreschi si può ritenere che fosse un provinciale marchigiano, di quelli che hanno potuto beneficiare della fioritura fabrianese e di quella riminese del sec. XIV, ma anche della pittura senese e toscana in genere, che fece sentire la sua influenza fino alla vicina Città di Castello. Comunque, nel complesso dei dipinti, che hanno caratteri gotici piuttosto tardi, si può anche notare una certa arcaicità bizantineggiante in taluni tratti del volto e nel manto della Madonna e in particolar modo nella figura di Cristo crocifisso: gli occhi, la stilizzazione del corpo, ricordano le duecentesche croci dipinte di Giunta Pisano o di Duccio di Buoninsegna
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100030077-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0