trasporto di Cristo al sepolcro

dipinto,

Personaggi: Gesù Cristo; Madonna; Santa Maria Maddalena; San Giovanni Evangelista. Figure: figure machili. Architetture: Palazzo Ducale di Urbino. Paesaggi: monte Calvario. Piante

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Fiori Federico Detto Barocci (1535/ 1612)
  • LOCALIZZAZIONE Senigallia (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le ricerche documentarie di P.E. Vecchioni esguite nel 1626-7, ci forniscono i particolari della commissione e dell'esecuzione dell'oprea nonché delle successive vicende. Nel 1578, la Confraternita della Croce e Sacramento decise di affidare una pala d'altare per il proprio oratorio a F. Barocci. Dopo alcune controversie riguardanti il compenso da attribuire al pittore, nel 1579 il dipinto venne ufficialmente commissionato e, nel 1582, con un anno di ritardo sul tempo previsto, la pala era terminata e venne messa in opera nell'aprile dello stesso anno. Una lucidatura eccessiva eseguita nel 1587 da un ignoto e danni causati dai topi fecero sì che nel 1606, approfittando dei lavori di ampliamento della chiesa, la Confraternita decidesse di mandare il dipinto ad Urbino, perché fosse restaurato dallo stesso Barocci. Durante questo intervento l'artista, più che restaurare, ripassò i colori del quadro ravvivandone alcune tonalità. Un disegno degli Uffizi (inv. 18227 F.) mostra come inizialmente l'artista si fosse ispirato alla deposizione di Raffaello. Disegni successivi (Emiliani, 1975, nn. 107-112), denotano l'evoluzione verso uno sviluppo verticale e diagonale della composizione come imponeva la prevista collocazione del dipinto. Altri documenti grafici (Emiliani, 1975, nn. 113-115), mostrano lo studio delle luci e del chiaroscuro, mentre il bozzetto della Galleria Nazionale di Urbino costituisce lo studio cromatico. La critica attuale del dipinto nota come la lettura del dipinto sia oggi compromessa dal contrasto tra la prima stesura e i successivi ritocchi; l'opera è comunque di altissima qualità e frutto della piena maturità del Barocci, non irregimentato nella maniera e capace di superare gli iniziali spunti da Raffaello e Tiziano con l'uso della luce (Emiliani, 1975). La Borea (1976), nella sua critica alla mostra, specifica che, proprio nel 1580 ca., tempo della "Sepoltura" di Senigallia, il procedimento pittorico del Barocci si fa più naturalistico e intellettuale che era
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100023881
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • ISCRIZIONI in basso a destra - FEDERICUS BAROCCIUS RBINAS F. MDLXXXII -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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